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Trombosi ed embolia sono i big killer degli italiani

Trombosi ed embolia sono i big killer degli italiani

Alt, colpiscono il doppio rispetto ai tumori, ma meno temute

ROMA, 16 maggio 2017, 18:00

Redazione ANSA

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Trombosi ed embolia sono i big killer degli italiani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trombosi ed embolia sono i big killer degli italiani - RIPRODUZIONE RISERVATA
Trombosi ed embolia sono i big killer degli italiani - RIPRODUZIONE RISERVATA

 In Italia si muore di meno, si vive più a lungo, ma cuore e cervello sono gli organi che più facilmente si ammalano, e trombosi ed embolia sono i big killer.
    Tra il 2003 e 2014 le prime tre cause di morte sono state le malattie ischemiche del cuore, quelle cerebrovascolari e altre malattie del cuore (pari al 29,5% di tutti i decessi). Lo conferma Alt (Associazione per la lotta alla trombosi), commentando gli ultimi dati pubblicati dall'Istat sulle cause di mortalità.


    Le malattie cardiovascolari nella maggior parte dei casi sono causate da trombosi e da embolia. I pazienti che soffrono di diabete, ad esempio, hanno una probabilità altissima di morire per i danni provocati dal diabete sulle arterie. E anche se queste malattie colpiscono il doppio rispetto ai tumori, sono meno temute. Tuttavia, con qualche accortezza in più si possono mettere ko, rileva Alt. Con un buon controllo della glicemia, del peso, della pressione arteriosa, del colesterolo, l'adozione di uno stile di vita sano e intelligente, l'uso di farmaci adatti (se prescritti dal medico), presi in giusta dose e al momento opportuno, circa 200mila italiani ogni anno infatti potrebbero evitare le malattie cardiovascolari da trombosi. Come dimostra l'analisi Istat il tasso di mortalità dal 2003 al 2014 si è ridotto del 23%: ciò vuol dire che con le giuste accortezze si può vivere di più e meglio. "Una corretta prevenzione e un'efficace guarigione passano da una collaborazione stretta fra medico e paziente, tra la famiglia e gli specialisti che sono chiamati ad accudire chi sta male - commenta Lidia Rota Vender, presidente di Alt - Siamo tutti chiamati ad un profondo cambiamento culturale: evitare infarto e ictus significa vincere una battaglia possibile".
    

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