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I vaccini sono importanti per chi ha malattie croniche intestinali

Ma ancora pochi medici li consigliano tutti, a tutti i pazienti

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Le persone con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali hanno maggiori rischi di avere complicanze infettive. Ma ancora pochi medici sono consapevoli dell'importanza di promuovere le vaccinazioni tra questi pazienti: solo 6 su 10 infatti consigliano loro di effettuare tutti i vaccini. E' quanto emerge da un'indagine presentata in occasione di un meeting organizzato dalla Italian Group for the study of Inflammatory Bowel (Ig-Ibd) e dalla Società di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).
    Le malattie infiammatorie croniche dell'intestino, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa vanno di pari passo con una compromissione del sistema immunitario e aumentano i rischi di infezioni virali e batteriche. "La strategia su cui puntiamo per questi pazienti è la pratica di tutte le vaccinazioni, obbligatorie e non" al fine di "proteggere l'individuo immunocompromesso da malattie che, su di lui, potrebbero avere conseguenze gravi", spiega Ambrogio Orlando, responsabile di Unità Semplice Mici presso gli Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo. Dall'indagine, rivolta a gastroenterologi e pediatri, è emerso che solo il 66% fa eseguire le vaccinazioni al momento della diagnosi, scelta invece raccomandabile, sia perché prima dell'inizio di terapie a base di farmaci immunosoppressori o biologici i vaccini sono più efficaci e sia perché alcuni vaccini non possono essere effettuati durante l'assunzione di queste terapie. Solo il 60% degli esperti raccomanda tutti i vaccini, solo il 30% raccomanda il vaccino contro lo pneumococco (che protegge da polmonite), il 67% non raccomanda mai il vaccino per l'epatite A e il 25% raccomanda a tutti l'antimeningococco. Il sondaggio, conclude Armuzzi, segretario Ig-Ibd, "riflette una buona conoscenza scientifica del problema, che però nella pratica clinica non si traduce in una attuazione della somministrazione dei vaccini".(ANSA).
   

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