Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Io sono sopravvissuta alla polio e vi dico vaccinate i bimbi

Io sono sopravvissuta alla polio e vi dico vaccinate i bimbi

Maria Grazia, "la malattia potrebbe tornare, più virulenta"

ROMA, 15 giugno 2017, 16:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Io sono sopravvissuta alla polio e vi dico vaccinate i bimbi © ANSA/EPA

Io sono sopravvissuta alla polio e vi dico vaccinate i bimbi © ANSA/EPA
Io sono sopravvissuta alla polio e vi dico vaccinate i bimbi © ANSA/EPA

(di Elida Sergi) "Mi rivolgo alle mamme e ai papà: il vaccino per la polio va fatto. Non bisogna neppure pensarci. Non sono belli i bambini in sedia a rotelle. Non è detto che la polio non torni, e se torna potrebbe tornare in una forma più virulenta". A rivolgere questo appello e' la signora Maria Grazia Rigli, tecnica di laboratorio all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze ora in pensione che ha avuto la poliomielite a 25-26 mesi di vita e che ancora oggi porta su di se' le pesanti conseguenze della malattia: ha una gamba, quella sinistra, più corta di cinque centimetri rispetto alla destra. Deve portare scarpe ortopediche e nel tempo ha dovuto mettere una protesi alla gamba destra, troppo affaticata.
    Non solo: Maria Grazia da piccola e anche da adulta ha sofferto molto. È stata sottoposta alle poche terapie previste all'epoca per la malattia, per lo più a base di vitamine (in particolare quellA b6) l'hanno tenuta a lungo separata dalla mamma durante le cure e probabilmente,da quello che ha potuto ricostruire, anche in un polmone d'acciaio, una sorta di respiratore artificiale antenato di quelli moderni. Era il 1954, in piena estate, a luglio, quando i sintomi si sono manifestati. Maria Grazia, 25-26 mesi, si trovava a casa della nonna in una frazione di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
    "Avevo la febbre, poi sono caduta. La nonna mi ha portato subito dalla mamma che a sua volta mi ha portato dal medico. Era una domenica, lui all'inizio era infastidito dal disturbo ma poi ha capito che qualcosa non andava. Ha fatto subito la diagnosi e sono andata all'ospedale pediatrico Meyer, dove sono rimasta un mese, e poi in riabilitazione all'ospedale ortopedico in piazzale Michelangelo a Firenze". Il vaccino per la prima fase della polio, quella che comporta uno stato febbrile allora c'era, ma non era abitudine diffusa somministrarlo. "Sono sempre andata avanti nella mia vita- prosegue- ho provato sempre a stimolare altre mie qualità per raggiungere il massimo. Ma non è stato facile subire gli sguardi, mi dava molta noia l'ignoranza, per fortuna sul lavoro con caparbietà sono riuscita a farmi accettare. Ho visto persone, bambini, stare malissimo. Penso a una bimba di cui ricordo solo il nome, Rossella, che mi piacerebbe ritrovare se è viva e che in ospedale mettevano in un girello di legno insieme a me e altri bambini. Questa tra l'altro è una malattia subdola che può anche non manifestarsi con sintomi evidenti". Oggi Maria Grazia e'attiva nell'associazionismo, si è legata in particolare all'"Associazione italiana disabili motori", che fa capo all'ospedale di Malcesine, l'unico di riferimento oggi per la polio in Italia. "La regione - conclude - ha detto che non lo chiuderà fino quando rimarrà in vita l'ultimo malato di polio, io mi auguro che non ci siano più giovani".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza