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Con addio a cibo spazzatura, crisi d'astinenza in agguato

Con addio a cibo spazzatura, crisi d'astinenza in agguato

Smettendo di mangiarlo, fastidi come se fosse una droga

ROMA, 21 settembre 2018, 13:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Studio pubblicato sulla rivista Appetite - RIPRODUZIONE RISERVATA

Studio pubblicato sulla rivista Appetite - RIPRODUZIONE RISERVATA
Studio pubblicato sulla rivista Appetite - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando si smette di mangiare cibo spazzatura, da patatine fritte a dolci, bibite e snack, si avvertirà, almeno per la prima settimana di rinunce, gli stessi sintomi di astinenza di un tossicodipendente che inizia a disintossicarsi da una droga. In agguato quindi al mal di testa, all'irritabilità fino all'ansia e la depressione. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Appetite e condotto da Erica Schulte presso la University of Michigan.
    In passato diversi studi hanno suggerito che il consumo di cibo spazzatura dà dipendenza come fumo, alcol e droghe, investendo medesime aree cerebrali - in particolare i centri nervosi dell'appagamento e del piacere.
    Questo lavoro punta l'attenzione sui sintomi d'astinenza di chi decide di dire addio al cibo che fa male ma che gratifica molto il palato.
    Gli esperti hanno coinvolto 231 volontari che avevano deciso di smettere di mangiare 'schifezze', dotandoli di uno strumento per annotare tutti i sintomi fisici e psicologici che avvertissero nei giorni in cui cominciavano ad astenersi dal cibo spazzatura. È emerso che già al secondo giorno di astinenza, e almeno fino al quinto, si fanno sentire tristezza, desiderio di addentare qualche 'schifezza', irritabilità. Nei giorni a seguire queste sensazioni sgradevoli tendono a scemare.
    Secondo gli esperti sapere cosa succede quando si intraprende una dieta può suggerire nuove strategie per massimizzarne le chance di successo e dunque per evitare 'ricadute' e tenere i pazienti lontani dal cibo che fa male.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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