Sono circa 6 milioni gli italiani
(12%), sopratutto donne e bambini, ad avere carenza di iodio con
possibili ricadute sull'organismo e sul metabolismo e non basta
fare una passeggiata in riva al mare per fare il pieno di questo
micronutriente minerale. Lo iodio, infatti, prezioso alleato
contro ipotiroidismo, spossatezza e stress, si può assumere
solamente attraverso gli alimenti, in particolare con i prodotti
ittici e, tra tutti, il tonno in scatola, tra gli alimenti più
diffusi presente nel 94% delle dispense delle famiglie. Cento
grammi di prodotto, infatti, ricorda l'Ancit, l'associazione
nazionale conservieri ittici e delle tonnare, forniscono in
media 50-100 microgrammi di iodio, apportando l'11% del
fabbisogno quotidiano. "L'apporto di iodio del tonno - spiega il
presidente della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione,
Pietro Migliaccio - è ottimale per la dieta in tutte le età
dalla gravidanza e infanzia, fino alla terza e quarta età".
Consente infatti il regolare sviluppo e accrescimento nell'età
evolutiva, ottimizza il metabolismo dell'adulto, contrasta la
perdita di masse muscolari nell'anziano e facilita un eccellente
equilibrio psicofisico".
Lo iodio, presente naturalmente nell'organismo per circa
10-20 microgrammi principalmente nella tiroide, aiuta a
rafforzare il sistema immunitario, la memoria e regolare la
temperatura corporea soprattutto durante il cambio di stagione.
Secondo i Livelli di Assunzione Raccomandati di nutrienti
(Larn), il fabbisogno giornaliero di iodio nell'adulto è di 150
microgrammi, nel bambino e nell'adolescente è tra i 90 e i 130
microgrammi, mentre aumenta fino a 200 al giorno in gravidanza e
a 220 microgrammi durante l'allattamento.
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