L'edizione 2024 del Pebble Beach Concours d'Elegance ha segnato una rivoluzione nella modalità di valutazione delle finaliste per il premio Best of Show e l'attribuzione del titolo. Per la prima volta ha vinto un'auto 'conservata' (cioè non restuarata) la Bugatti Type 59 Sports con cui gareggiò tra il 1934 e il 1951 re Leopoldo III del Belgio. Ma a questo, come sottolineano gli stessi organizzatori, si è aggiunto la sorprendente presenza fra le quattro contendenti al premio - con la Bugatti sono state selezionate una Talbot-Lago T26 Grand Sport del 1948 e una Packard 1108 Twelve LeBaron Sport del 1934 - dell'avveniristica Lancia Stratos HF Zero Bertone Coupe del 1970.
La Bugatti Type 59 Sports del 1934 presentata da Fritz Burkard della Pearl Collection di Zugo, in Svizzera, era stata venduta nel 2020 da Gooding & Co per 9.535.000 sterline (11,2 milioni di euro) e - nonostante il suo aspetto 'dimesso' con evidenti segni di usura sulla vernice e cromature ormai virate verso la ruggine - è una meraviglia di ingegneria, potente e perfetta per gareggiare. Era nata con la caratteristica verniciatura blu Francia, ma per esplicita richiesta del re del Belgio quando venne allestita come auto stradale dallo stesso Bugatti (questa Type 59 fa parte di un gruppo di 4 vetture ufficiali da Gran Premio, poi cedute a clienti) la carrozzeria diventò nera con strisce gialle, i colori delle vetture da corsa del Belgio. Delle quattro ex vetture da Gran Premio, la Type 59 Sports vittoriosa a Pebble Beach rimane l'unica Bugatti da corsa ad essere stata trasformata in un'auto sportiva direttamente in fabbrica. Ed oggi è in condizioni originali non restaurate a perfetta testimonianza del periodo in cui prosperò.
Nella trasformazione a Molsheim - dove i meccanici la chiamavano affettuosamente 'Grand Mère' (nonna) - venne rimosso il compressore del motore e fu aggiunto un nuovo serbatoio dell'olio con lubrificazione a due pompe. Inoltre la carrozzeria della Type 59 fu riadattata con portiere laterali, piccoli parafanghi da motocicletta, un ridotto parabrezza e fari posizionati molto in basso. "Sono così felice per l'auto e così felice per la Bugatti - ha commentato il proprietario Fritz Burkard - Questa macchina è incredibile. E rappresenta tanta storia, una delle Bugatti di maggior successo". "Vincere con questa macchina significa molto per me. La prima volta che vince uno svizzero, la prima volta che vince un europeo, la prima volta che vince una vettura conservata. È importante che anche la conservazione (cioè l'assenza del restauro ndr) venga riconosciuta, perché un'auto può essere originale solo una volta". La sorprendente Lancia Stratos Zero - entrata in finale a comptere con la Bugatti e le altre vetture anteguerra - è invece una show car del 1970 disegnata da Marcello Gandini (il padre della Miura che ha vinto una classe a Pebble Beach) per Bertone e presentata al Salone di Torino di quell'anno. Utilizza un motore V4 della Lancia Fulvia (si narra che venne recuperato da un demolitore) collocato però in posizione centrale posteriore. Mai entrata in produzione la Lancia Stratos Zero viene riconosciuta come strumento visionario per - come aveva dichiarato lo stesso Gandini, recentemente scomparso - "attirare l'attenzione dei visitatori e soprattutto degli addetti ai lavori". L'importante, per il designer torinese, era "far parlare di sé". Le proporzioni di questa concept car, perfettamente marciante, sono legate al fatto che tutte le parti meccaniche sono collocate in posizione ribassata su cui Bertone realizzò una vettura dall'esasperata linea a cuneo che si distingue per essere lunga 3,58 metri e alta solamente 840 mm.
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