Nel futuro di Lamborghini, ora guidata da Stefan Winkelmann, c'è una nuova Aventador che a differenza del modello attuale, utilizzerà una versione evoluta del V12 ''accoppiato con una sezione ibrida''. A svelare questo dettaglio è Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer durante una intervista rilasciata al magazine specializzato Car and Driver. ''Il motore V12 fa parte della storia della Lamborghini sin dall'inizio - ha detto Reggiani durante il test della Huracan STO - È stato presente in ogni anno della nostra storia, motivo per cui la nostra strategia e la nostra visione per il futuro sono quelle di continuare ad avere un V12 accoppiato con un motore ibrido''. La soluzione sarà però diversa da quanto mostrato nel 2019 con la serie limitata Sian, cioè una combinazione fra il V12 e un'unità elettrica da 48 Volt alimentata da supercapacitore, per arrivare ad una potenza di picco superiore a 800 Cv. Il cambio quasi 'epocale' avverrà - secondo fonti vicine alla Casa di Sant'Agata Bolognese - con il debutto della nuova generazione di Aventador, attesa per i prossimi anni, in quanto questa inedita versione segnerà il passaggio all'ibrido plug-in con possibilità di viaggiare anche in modalità 100% elettrica. Su tempi e modalità non ci sono però dettagli. ''Ricordo che quando ho iniziato a lavorare a Modena - ha detto Reggiani - le persone da cui ho imparato mi dicevano che i motori aspirati sono il mezzo per dimostrare che l'ingegneria è buona, perché non c'è niente che ti aiuta. Il motore deve essere in grado di aspirare quanta più aria possibile. E poi, basandosi solo su questo, mettere più carburante all'interno della camera di combustione per generare potenza. Se si utilizza un sistema per spingere l'aria - ha precisato a Car and Driver il CTO di Lamborghini - diventa più una questione di struttura del motore e di quanta spinta può sopportare. Con un turbo abbastanza grande, si può quasi produrre qualsiasi output''. Oltre ai vantaggi della risposta dell'acceleratore, qualcosa in cui le sportive Lamborghini rimangono esemplari - si legge sul magazine Usa - l'aspirazione naturale rimane fondamentale per quel sound che i clienti del Toro si aspettano. ''Quando c'è il turbo, il suono è più smorzato, come in un silenziatore - ha spiegato Reggiani - perché viene filtrato dal turbo e si finisce per utilizzare un suono artificiale per riprodurre ciò che dovrebbe essere spontaneo e naturale''. L'assistenza elettrica, che essenzialmente necessaria per raggiungere i sempre più rigorosi obiettivi di CO2 può portare, secondo Reggiani, altri vantaggi come ''aggiungere prestazioni, ma anche colmare i punti deboli del motore aspirato, specialmente dove la coppia è inferiore''.
Inoltre quando si arriverà a soluzioni con batterie di maggiore capacità ed erogazione costante di energia, sarà possibile l'uso della trazione anteriore elettrica eliminando anche l'albero di trasmissione che scorre al centro della vettura. ''Se c'è la possibilità di utilizzare un assale anteriore elettrico con torque vectoring separato fra lato destro e lato sinistro - spiega Reggiani - si può fare qualcosa di veramente eccezionale in termini di assistenza al pilota per trazione e manovrabilità. Si ottiene un'auto che può stare esattamente sulla traiettoria senza alcuna correzione. Questo un sogno per l'ingegneria''.