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Bosch, neutralità CO2 e idrogeno per proteggere il pianeta

Superamento degli attuali problemi senza trascurare il futuro

ROMA ANSAcom

Fronteggiare i problemi che tutta l'umanità sta vivendo nell'emergenza Covid senza perdere di vista il futuro del nostro pianeta ampliando la protezione del clima e rendendo più sicure ed ecosostenibili tutte le attività dell'uomo. L'impegno di Bosch, il colosso tedesco della tecnologia e dei servizi, è chiaro in questo ambito e si basa su una lunghissima esperienza nell'ambito dell'high tech a 360 gradi, dal settore automotive a quello industriale, dai sistemi di sicurezza a diversi aspetti della mobilità. Nonostante la difficile situazione attuale - lo ribadisce oggi l'azienda nel corso della conferenza annuale sui risultati finanziari 2019, che si svolge in modalità video - Bosch manterrà il suo percorso strategico nel lungo termine, continuando a perseguire costantemente ambiziosi obiettivi di protezione per il clima e sta sviluppando attività per supportare l'ampliamento della mobilità sostenibile e non perdere di vista il futuro del nostro pianeta. Tutto questo sebbene al momento siano altri i problemi su cui sono puntati i riflettori.

Circa un anno fa, Bosch ha annunciato che diventerà la prima azienda industriale con attività globali a raggiungere la neutralità climatica in tutte le sue 400 sedi nel mondo entro la fine del 2020. Alla fine dello scorso anno Bosch ha raggiunto la neutralità climatica in tutte le sedi tedesche e in questo momento è al 70% di questo obiettivo in tutto il mondo. Per realizzare la carbon-neutrality, il colosso tedesco della tecnologia e dei servizi sta investendo nell'efficienza energetica, aumentando la percentuale nell'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, utilizzando più energia verde e applicando una strategia di compensazione delle emissioni di carbonio inevitabili. E tutto questo facendo ricorso ad una quota di compensazione del carbonio significativamente più bassa di quanto pianificato nel 2020, pari a solo il 25% invece di quasi il 50%.

Per quanto riguarda l'azione per il clima, Bosch assumerà due nuovi approcci per assicurare che i suoi sforzi abbiano un effetto moltiplicatore sull'economia. Un obiettivo è rendere le attività a monte e a valle nella catena del valore il più ecosostenibili possibile, dalle merci acquistate all'uso dei prodotti venduti. Entro il 2030 le emissioni indirette associate (Scope3) dovranno diminuire del 15%, pari a oltre 50 milioni di tonnellate all'anno. A questo scopo, Bosch è impegnato nella Science Based Target Initiative come primo fornitore automobilistico con un obiettivo misurabile. Inoltre, l'azienda riunirà le conoscenze ed esperienze di quasi 1.000 propri esperti in tutto il mondo e di oltre 1.000 dei propri progetti di efficienza energetica nella nuova società di consulenza Bosch Climate Solutions, anche con lo scopo di condividere questa esperienza con altre aziende nel loro cammino verso la neutralità della CO2.

"L'azione per il clima rimane cruciale per la sopravvivenza dell'umanità. Ha costi elevati, ma non fare nulla costerà anche di più - ha sottolineato al riguardo Volkmar Denner, CEO del Gruppo Bosch - La politica non deve ostacolare le aziende che utilizzano la loro ingegnosità e tecnologia a vantaggio dell'ambiente, senza danneggiare la prosperità. Secondo Denner, ciò che è fondamentale è un'offensiva tecnologica di vasta portata, che non solo predisponga un percorso elettrico a batteria per la mobilità sostenibile, ma che prenda in considerazione anche motori a combustione efficienti e in particolare i carburanti sintetici rinnovabili e le fuel cell. Il CEO di Bosch invita a un passaggio coraggioso all'idrogeno e alla produzione di carburanti sintetici rinnovabili, una volta superata la crisi del coronavirus. A suo parere, è il solo modo in cui l'Europa potrà raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. ''Le odierne applicazioni con idrogeno devono poter passare ai test sul campo - ha aggiunto Denner - ed entrare nell'economia reale''. E fa appello al mondo della politica affinché siano supportate le tecnologie necessarie, perché ''questo ci consentirà di raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi per il clima''. L'azione per il clima sta accelerando un cambio strutturale in molti settori. ''L'idrogeno sta assumendo un'importanza sempre maggiore sia nel settore dell'automotive sia nella tecnologia delle costruzioni. Bosch è ben preparata per questo'' - ha spiegato Denner. Insieme al partner Powercell si sta già lavorando per commercializzare le fuel cell da utilizzare nei veicoli. Il lancio sul mercato è previsto per il 2022. Bosch sta lavorando con Ceres Power alle celle a combustibile stazionarie che possono alimentare gli edifici come i data center. Bosch prevede che il mercato delle fuel cell power station varrà oltre 20 miliardi di euro entro il 2030.

In collaborazione con:
Bosch

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