La Renault Captur è una vettura importante per la casa francese, visto che il 33% delle vendite del brand nel Vecchio Continente provengono dai modelli di segmento B a cui il Suv in questione appartiene; inoltre, lo stesso è stato venduto in oltre 2 milioni di unità dal 2013.
Mentre in Italia, dove è stata per 5 volte il B-Suv più venduto, ne sono state immatricolate circa 300 mila unità dal debutto.
Una crescita che non accenna a rallentare, come dimostrano i quasi 31.000 esemplari di Captur immatricolati lo scorso anno.
Così adesso il brand rilancia con una Captur ancora più raffinata, a cominciare dal design. Infatti, nella nostra prima presa di contatto a Madrid, in Spagna, abbiamo constatato un'estetica arricchita dal nuovo cofano più scolpito, e dal nuovo frontale che incorpora il nuovo linguaggio stilistico Renault e vanta una griglia specifica per la nuova Captur, oltre ad una grafica distinta per le firme luminose diurne. Nella vista posteriore spiccano i fari trasparenti ed il nuovo logo Renault, che diventa più scuro nella nuova variante Esprit Alpine, la più sportiva della gamma, che presenta anche i cerchi da 19 pollici dal design specifico.
Internamente, la Captur sfrutta il 26% dei tessuti riciclati, visto che alla Renault hanno deciso, in maniera eticamente condivisibile, nonché sostenibile, di non utilizzare più pelle animale. Inoltre guadagna il nuovo schermo da 10,4 pollici che integra un sistema d'infotainment Open R Link, una novità per il segmento B, visto che sfrutta un software Android Automotive e consente di utilizzare l'assistente vocale Google ed oltre 50 app. La strumentazione digitale da 10,3 pollici, inoltre, dialoga con il sistema multimediale e consente di replicare Google Maps anche nel quadro strumenti.
Volendo, è possibile avere, come accessorio, l'impiango a 9 speaker da 410 watt firmato Harman Kardon. Rimane il pratico divano posteriore scorrevole per 16 cm, che consente di ampliare il bagagliaio fino a 616 litri senza abbattere il divano e di avere una capienza massima vicina ai 1.600 litri rinunciando a quest'ultimo. Nel corso del media test drive abbiamo guidato la variante spinta con il motore E-Tech full hybrid da 145 CV e 250 Nm di coppia massima che sfrutta una batteria da 1,2 kWh situata sotto il bagagliaio che non necessita di ricarica. Questo motore consente di emettere 105 g/ km di Co2, promette consumi nell'ordine dei 4,6 l/100 km, e da modo di viaggiare fino all'80% del tempo in modalità elettrica. Silenziosa e fluida nella dinamica di marcia, con una buona riserva di potenza, la Captur full hybrid denota anche una certa brillantezza, ma l'assetto ha una taratura in grado di bilanciare correttamente rollio ed assorbimento, per cui il comfort è di buon livello anche nella guida in città. Sparisce il tasto EV, mentre arriva la funzione e-Save, che consente di tenere in serbo una carica del 40% della batteria in caso di necessità: ad esempio quando bisogna trasportare carichi pesanti. Inoltre, il safety switch, permette di regolare l'intervento degli ADAS e dei dispositivi acustici. Nel percorso effettuato, che comprendeva anche tratti autostradali, abbiamo ottenuto una media di consumo nell'ordine dei 5 l/100km. Oltre a questo propulsore, la Captur di ultima generazione è disponibile in variante GPL con il motore ECO-G da 100 CV che, grazie al serbatoio con 8 litri supplementari, promette un'autonomia totale di oltre 1.300 km. Alla base della gamma c'è il Tce 90, e non manca un'unità performante come il 160 mild hybrid Tce. Sparisce la proposta ibrida plug-in, che contava appena l'1% delle richieste. Proposta negli allestimenti Evolution, Techno ed Esprit Alpine, la nuova Captur è già ordinabile ed ha un listino che parte dai 22.550 euro della variante Evolution con il motore Tce 90.
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