Linee semplici per uno stile che punta ancora una volta a scompaginare le regole, per la terza generazione di Dacia Duster che tra sostenibilità, un approccio disincantato all'outdoor e una serie di piccole scommesse, promette di proseguire una storia di successi anche nei prossimi anni.
Al motto di 'Più Duster che mai', il lavoro per i designer della casa del Gruppo Renault hanno reinventato un nuovo stile per il tuttofare Duster, mantenendone lo spirito che caratterizza il modello, da tredici anni e attraverso tutte le sue evoluzioni. Robusto e votato all'outdoor, essenziale e ma cool, così come eco-smart.
Il tutto, nell'ottica di puntare più in alto e più lontano, a cominciare dall'adozione della nuova immagine del brand e fino alle caratteristiche che balzano subito all'occhio, tra un frontale molto verticale, passaruota con bordi nettamente smussati, l'ampio portellone posteriore e i finestrini laterali che si estendono in maniera armoniosa dalla parte anteriore al posteriore.
"Prima ancora di lavorare sullo stile di Nuovo Duster - ha commentato David Durand, direttore del design di Dacia - ci siamo concentrati sulle sue proporzioni per conferirgli un forte equilibrio dei volumi. Trovare le giuste proporzioni è fondamentale per evitare di ricorrere successivamente ad artifici stilistici".
E di artifici, Duster, in pieno stile Dacia, non ne ha.
Quello che c'è si vede e c'è perché serve a fare qualcosa. E' questo il caso, per esempio, della vera e propria cintura che circonda tutto il veicolo, senza soluzione di continuità. Le protezioni laterali della parte inferiore della scocca proseguono fino a girare intorno ai passaruota che sono, a loro volta, connessi ai paraurti anteriore e posteriore. Il risultato è quello di dare una sensazione di robustezza, però agile.
Sostenibilità è invece un altro caposaldo sul quale i progettisti del Nuovo Duster hanno fatto un ragionamento preciso: non solo un materiale innovativo deve derivare da fonti sostenibili ma deve essere tale nel suo intero ciclo di vita, smaltimento ed eliminazione comprese.
Proprio partendo da questi presupposti, in Dacia hanno creato Starkle, materiale progettato dagli ingegneri Dacia e dall'azienda chimica LyondellBasell, svelato sulla concept-car Manifesto e composto fino al 20% da materiali riciclati. Composizione che traspare dalle particelle bianche che creano un effetto maculato lasciato in evidenza, evitando di utilizzare vernici supplementari.
Come all'esterno, anche nell'abitacolo il senso di novità è pressoché totale. "Duster non sarebbe Duster senza un abitacolo ingegnoso e pratico - ha detto ancora Durand - che facilita la vita quotidiana degli utenti. Tutto è progettato per farti sentire come a casa, sia nella parte anteriore dell'abitacolo che in quella posteriore".
Anche all'interno, quindi, l'essenziale ma non banale, con la ferrea regola della funzionalità e una certa dose di stile per differenziarsi. Particolare cura è stata dedicata all'ergonomia con il display centrale da 10,1" inclinato di 10° verso il conducente e collocato nel suo campo visivo. Nuovo, il comando del cambio automatico e il volante, appiattito in alto e in basso.
Nuovo Duster può contare sulla piattaforma Cmf-B che è al centro della strategia industriale di Dacia. Questa piattaforma consente a Nuovo Duster un volume interno maggiore rispetto a quello della precedente generazione, per i passeggeri e per i bagagli, pur mantenendo la stessa lunghezza totale.
La piattaforma permette a Nuovo Duster anche di intraprendere la strada dell'elettrificazione offrendo motorizzazioni che si avvalgono delle tecnologie mild hybrid (Duster TCe 130) e full hybrid (Duster Hybrid 140), oltre all'immancabile versione Eco-G 100 (benzina e Gpl).
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