Con l'aumentare dell'impiego dell'intelligenza artificiale (IA) nella vita di ogni giorno, cresce anche la sua presenza nello sviluppo professionale. Ma crescono anche i dubbi e le giustificate preoccupazioni che il suo arrivo dirompente - soprattutto negli uffici, nelle fabbriche e nei servizi - possa provocare più conseguenze negative che reali vantaggi, come il taglio dei posti di lavoro.
E' quanto risulta dallo studio We Asked The World che Bosch ha dedicato al tema dell'intelligenza artificiale. Lo ha fatto utilizzando i risultati di un sondaggio realizzato online nel dicembre 2023 dall'agenzia Gesellschaft für Innovative Marktforschung su un campione di 1.000 persone (2.000 nei mercati maggiori) dai 18 anni in su in Brasile, Cina, Germania, Francia, India, Regno Unito e Stati Uniti.
Anche se il 58% delle persone a livello globale ritiene inevitabile l'arrivo della IA nelle attività professionali, il 53% teme per la perdita di posti di lavoro.
Questa è la preoccupazione più diffusa, seguita a brevissima distanza dal timore per le violazioni della privacy (52%) e per il rischio di manipolazioni della mente umana (52%). Seguono il dubbio che l'influenza dell'uomo possa scendere (49%) e la paura per il proliferare di fake news generate con l'aiuto dell'IA.
Lo studio evidenza un atteggiamento meno preciso nel confronti dei vantaggi dell'IA rispetto alla valutazione dei rischi. Il gruppo più ampio (49%) è di coloro che ritengono che questa tecnologia possa rendere più comoda la vita, seguita dal 45% che ne valuta positivamente l'impiego nel lavoro e dal 44% che la ritiene utile per la salute. La voce 'sicurezza' è citata solo dal 39% degli intervistati, sia per ciò che riguarda la prevenzione dei crimini e degli incidenti stradali.
Ad una domanda specifica sull'impatto positivo che l'IA potrà avere sulla mobilità e sull'auto in particolare, è stato risposto che il miglioramento della sicurezza sale al 60%, seguito dalla riduzione dei consumi (54%) e dalla eliminazione dello stress per la ricerca del parcheggio (39%).
Per il 38% degli intervistati l'IA può migliorare l'esperienza di guida e 'solo' per il 34% - fattore che dovrebbe essere invece determinante per la diffusione della guida autonoma - perché può permettere di svolgere altre attività durante la guida.
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