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Rianimatori, 'insegnare il primo soccorso ai neopatentati'

Rianimatori, 'insegnare il primo soccorso ai neopatentati'

A Bologna 700 esperti a congresso sulle novità scientifiche

BOLOGNA, 13 dicembre 2024, 16:30

Redazione ANSA

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Sono oltre 700 gli esperti in rianimazione cardiopolmonare italiani ed europei che si confrontano oggi e domani al Palazzo dei Congressi di Bologna sui metodi e le evidenze scientifiche più avanzate sulla gestione dell'arresto cardiaco, nel congresso promosso da Italian Resuscitation Council (Irc), società scientifica senza scopo di lucro riconosciuta dal ministero della Salute, che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in questo settore.
    Al centro dei lavori anche l'importanza della formazione sul primo soccorso: insegnare a quanti più cittadini possibile le manovre salvavita, come il massaggio cardiaco e l'utilizzo del defibrillatore automatico esterno (Dae), aumenta la sopravvivenza fino a triplicarla. Tre medici e ricercatori hanno realizzato uno studio che ha utilizzato gli assistenti vocali dell'intelligenza artificiale per aiutare le persone che non hanno una preparazione specifica a intervenire in caso di arresto cardiaco dopo aver attivato i soccorsi.
    Tra le idee emerse durante i lavori e sostenute da Irc (che quest'anno celebra i 30 anni), la proposta di insegnare il primo soccorso a chi prende la patente di guida: nel 2023 i neo-patentati sono stati oltre 1,1 milioni di cui più di 700mila di età inferiore ai 21 anni (fonte ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Altro aspetto cruciale è la diffusione capillare dei Dae sul territorio. In Emilia-Romagna sono disponibili 8.385 defibrillatori, con una crescita di oltre il 12% rispetto al 2023. Le persone formate al loro utilizzo sono 500mila e sono oltre 23mila i cittadini che hanno scaricato sui cellulari l'app gratuita 'Dae RespondER', che consente di geo-localizzare i defibrillatori e i potenziali soccorritori più vicini alla persona da soccorrere (fonte Ausl Emilia-Romagna).
    Gli arresti cardiaci sono 400mila ogni anno in Europa, di cui 60mila circa in Italia e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita e nel 28% dei casi anche con il defibrillatore. La sopravvivenza è di circa l'8%.
    Insegnare a tutti a riconoscere un arresto cardiaco e le azioni da compiere è essenziale in quanto la possibilità di sopravvivenza all'arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa.
   

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