Le famiglie italiane hanno speso
loscorso anno in carburanti 47,5 miliardi di euro, con un
incremento dei consumi del 9,3% nel triennio 2021-2023. E' il
calcolo del Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc)
che, alla luce delle polemiche sul Psb, chiede di intervenire
sull'Iva per evitare che qualsiasi ritocco delle accise provochi
"uno tsunami". Nei trasporti il gasolio rappresenta in Italia
il 59% del totale dei consumi, seguito da benzina (23%), Gpl
(5%) e cherosene per aviazione (3,5%). Le vendite di benzina e
gasolio sono risultate pari lo scorso anno a 31,5 milioni di
tonnellate (circa 8,2 milioni di tonnellate la benzina, 23,3
milioni il gasolio) per un controvalore di circa 70,9 miliardi
di euro a carico di cittadini e imprese. Nei primi 8 mesi del
2024 le vendite di benzina e gasolio segnano +2,3% rispetto allo
stesso periodo del 2023, raggiungendo 21,4 milioni di
tonnellate. La spesa sostenuta dalle sole famiglie per
l'acquisto di carburanti si è attestata lo scorso anno a quota
47,5 miliardi di euro, con una spesa media di 1.843 euro, pari a
un consumo di circa 1.000 litri l'anno, aggiunge il Crc. "Su
benzina e gasolio, tuttavia, continua a pesare come un macigno
la tassazione che piazza l'Italia ai vertici in Europa,
generando per le casse dello Stato entrate per oltre 38 miliardi
di euro", analizza il centro di ricerca. Oggi - evidenzia il
Crc - su ogni litro di benzina acquistato ai distributori il
60,1%, pari a 1,04 euro, se ne va in tasse (0,728 euro per le
accise, 0,312 euro per l'Iva). Sul gasolio il peso della
tassazione è oggi del 56,3%, pari a 0,907 euro al litro (0,617
euro le accise, 0,290 euro l'Iva). Le accise sul gasolio sono le
più pesanti in in Europa, superando la Francia (0,609 euro al
litro) e il Belgio (0,600 euro). Proprio a causa della
tassazione eccesiva sui carburanti, gli automobilisti italiani
pagano oggi la benzina 10,8 centesimi in più al litro rispetto
alla media Ue, ossia 5,4 euro in più a pieno, con un aggravio di
spesa di 130 euro all'anno ipotizzando due pieni al mese. Per il
gasolio la maggiore spesa rispetto alla media Ue è di 10
centesimi al litro (+5 euro a pieno, +120 euro all'anno),
calcola il Crc.
"Considerata l'entità dei numeri sul mercato dei prodotti
petroliferi in Italia, è evidente come qualsiasi ritocco delle
accise, indipendentemente se riferite a benzina o gasolio,
provocherebbe uno tsunami economico con effetti a cascata su
milioni di soggetti - afferma il presidente del comitato
scientifico del C.r.c., Furio Truzzi - Di fronte alle richieste
dell'Ue e all'inevitabilità della modifica delle accise, anche
per questioni legate all'ambiente, il Governo deve giocare la
carta dell'Iva, riducendo l'aliquota che, come noto, si applica
non solo al prezzo industriale del carburante ma anche alla
stessa accisa, in modo da evitare sia i rialzi dei listini alla
pompa, sia rincari a cascata sul comparto dei trasporti e dei
prezzi al dettaglio, e limitare gli effetti della doppia
tassazione. Va inoltre incentivato il trasporto su rotaia sia
nella mobilità dei cittadini che delle merci, considerato che
oggi l'88% dei prodotti in vendita viaggia su gomma" - conclude
Truzzi.
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