Circa 5.500 manifestanti
(secondo la polizia) o più di 10.000 secondo i sindacati, sono
scesi in piazza nella capitale belga oggi per esprimere la loro
solidarietà ai lavoratori e ai subappaltatori di Audi Brussels,
il cui futuro rimane incerto dopo l'annuncio della
ristrutturazione all'inizio di luglio. Lo riporta l'agenzia
Belga. Partiti dalla Gare du Nord poco prima delle 10.30, i
manifestanti hanno raggiunto Place du Luxembourg intorno a
mezzogiorno, esponendo striscioni come "L'industria è nostra" e
"Non siamo in vendita". Nonostante la manifestazione sia stata
punteggiata da frequenti scoppi di petardi, la polizia non ha
segnalato alcun incidente. Al centro delle richieste c'era
l'inclusione di tutti i lavoratori, compresi gli interinali e i
subappaltatori, nel piano di licenziamento, nonché
l'introduzione di una "vera politica industriale". In Place
du Luxembourg, Thierry Bodson, presidente della FGTB, ha puntato
il dito contro la coalizione "Arizona" e l'attuale governo, che
sta mantenendo un "silenzio assordante" di fronte alla
situazione dello stabilimento di Forest. "Non vediamo alcuna
reazione da parte loro, a parte la volontà di smantellare la
legge Renault, ridurre la protezione dei lavoratori e limitare i
sussidi di disoccupazione (per la coalizione Arizona, ndr)", ha
criticato, denunciando una 'politica di far sentire in colpa le
vittime del sistema'. Marie-Hélène Ska, segretario generale
della CSC, ha chiesto un piano sociale che includa tutti i
lavoratori Audi, compresi gli interinali e i subappaltatori.
"Ogni lavoratore merita rispetto per il suo contributo a questo
modello di produzione", ha sottolineato. Come Bodson, anche lei
ha deplorato il silenzio dei leader politici e la necessità di
una "vera politica industriale che preservi il tessuto economico
locale". La sindacalista ha invitato i politici regionali e
federali a mettersi attorno a un tavolo per trovare una via
d'uscita all'attuale vertenza industriale. "Non possiamo
lasciare che il Comune di Forest e la Regione di Bruxelles si
assumano da soli la responsabilità di trovare una soluzione per
il futuro del sito", ha esortato.
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