La Cina "apprezza la valutazione oggettiva e razionale" espressa dal premier spagnolo Pedro Sanchez, secondo cui l'Ue dovrebbe "riconsiderare" il piano sull'imposizione di dazi aggiuntivi antisussidi fino al 36,3% all'import di e-car made in China. "L'auspicio è che l'Europa possa incontrare la Cina a metà strada e promuovere legami economici sani e stabili", ha commentato nel briefing quotidiano la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, aggiungendo che Pechino "ha lavorato per cercare soluzioni che possano essere accettate da entrambe le parti". Allo stesso modo, la portavoce ha chiesto a Bruxelles di mostrare "flessibilità" e "sincerità" e di collaborare con Pechino per trovare "una via di mezzo" allo scopo di affrontare gli attriti economici "attraverso il dialogo e la consultazione". Si tratta di commenti in linea con quelli di Sanchez che durante la sua visita di quattro giorni, conclusasi mercoledì, ha osservato di ritenere "non necessaria una guerra commerciale" e sostenuto la ricerca di una "via di mezzo" tra Ue e Cina per risolvere gli attriti. "Ci auguriamo che l'Ue ascolti le voci razionali e obiettive e comprenda a fondo i vantaggi complementari e le opportunità di cooperazione esistenti tra Cina ed Europa nel campo dei veicoli elettrici", ha aggiunto Mao, sottolineando che lo sviluppo dell'industria dei veicoli elettrici interessa sia l'Europa sia la Cina: "Le due parti devono lavorare insieme per affrontare le sfide, cosa che andrà a beneficio delle aziende e dei consumatori di entrambe le parti. Aiuterà inoltre la Cina, l'Europa e persino il mondo a procedere verso la transizione green". La Cina "si è sempre comportata con sincerità in questa materia e ha cercato attivamente soluzioni per conformarsi alle regole del Wto che siano accettabili per entrambi. Vogliamo promuovere lo sviluppo di legami stabili e sani nelle relazioni commerciali tra Cina e Ue", ha concluso Mao. La portavoce ha commentato oggi le valutazioni fatte da Sanchez mercoledì e quasi in contemporanea all'annuncio della missione a Bruxelles del ministro del Commercio Wang Wentao che il 19 settembre incontrerà la controparte Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue e commissario al Commercio, per discutere il corposo tema dei dazi sulle e-car made in China. In risposta ai piani tariffari di Bruxelles, Pechino ha aperto un'indagine sulla carne suina europea che potrebbe colpire soprattutto la Spagna, dato che è il principale esportatore verso la Cina tra tutti i Paesi dell'Ue. Ieri Sanchez, parlando a Shanghai, seconda tappa della sua visita in Cina, aveva detto che l'Ue dovrebbe "riconsiderare" il piano sull'imposizione di dazi aggiuntivi fino al 36,3% alle importazioni di e-car made in China. Il premier spagnolo ha detto di voler "essere schietto e franco: dobbiamo riconsiderare tutti noi, non solo gli stati membri ma anche la Commissione, la nostra decisione in merito. Non abbiamo bisogno di un'altra guerra", in questo caso commerciale. "Penso che dovremmo costruire ponti tra l'Ue e la Cina e dalla Spagna, e quello che faremo è di essere costruttivi e cercare di trovare un compromesso tra Cina e Commissione europea".
Bruxelles ritiene insufficienti le soluzioni proposte fin qui dalla Cina per rispondere alle preoccupazioni Ue sugli "effetti dannosi" dei maxi-sussidi di Pechino per le auto elettriche e scongiurare così l'imposizione finale di dazi aggiuntivi. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue.
L'antitrust europeo ha analizzato "a fondo" i rimedi avanzati dai costruttori cinesi senza tuttavia trovarli conformi ai criteri richiesti. "Il dialogo continua", ha spiegato il portavoce, confermando che il vicepresidente dell'esecutivo Ue, Valdis Dombrovskis, incontrerà a Bruxelles il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, il 19 settembre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA