(di Thierry Pronesti)
Il traforo del Monte Bianco da oggi
2 settembre chiude per 105 giorni. Alle 17 inizieranno i lavori
del primo cantiere-test di risanamento della volta lunga 11,6
chilometri. Interventi su due tratti di 300 metri ciascuno che
potrebbero dare il via a una serie di stop analoghi per i
prossimi 18 anni. Solo le opere al via e quelle previste nel
2025 costeranno 50 milioni di euro. Un progetto slittato
dall'anno scorso, quando una frana in Maurienne (Francia) aveva
provocato la chiusura del traforo stradale del Fréjus.
Riapertura entro il 16 dicembre, in tempo per le festività
natalizie, con l'impegno del gestore, il Geie-Tmb, a fare "tutto
quanto è nelle sue possibilità" per terminare in anticipo. Il
periodo - sottolinea - è stato individuato come il "meno
impattante sul turismo".
Durante le 15 settimane di chiusura totale del Bianco, si
stima che nove camion su dieci saranno dirottati al traforo
stradale del Fréjus: dopo i danni della grande frana di un anno
fa, su quello ferroviario pesa ancora l'incognita della data di
riapertura, rinviata nelle scorse settimane almeno al primo
trimestre 2025. Il traffico leggero sarà ripartito tra la
galleria che collega Bardonecchia e Modane, il traforo del Gran
San Bernardo e il colle del Piccolo del San Bernardo, che però
chiuderà in caso di neve.
Al Monte Bianco passa il 4,4% di tutto il traffico di mezzi
pesanti che attraversa le Alpi e il 3,3% di quello leggero.
L'anno scorso - nonostante nove settimane di chiusura totale per
lavori - sono transitati 1 milione 677 mila veicoli, una media
di 4.595 al giorno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA