Può sembrare incredibile ma i Giochi Olimpici di Parigi del 1900, i secondi dell'era moderna dopo quelli di Atene del 1896, ospitarono nell'elenco delle specialità sportive ammesse le corse automobilistiche. Le cronache del tempo descrivono non una ma più prove di velocità, per vetture, vetturette sotto i 400 kg, auto per servizi di piazza (anche elettriche), veicoli per le consegne e perfino camion. Il tutto inserito nel programma delle Olimpiadi parigine - che si disputarono tra maggio e ottobre - come 'sport dimostrativi'.
La Francia era a quel tempo la nazione con la maggiore densità di auto ed era quindi più giustificato che le installazioni e i padiglioni realizzati per l'Esposizione Universale dello stesso anno ospitassero, in contemporanea con le Olimpiadi, numerose esposizioni di veicoli, novità in forte espansione in quel momento. Le iscrizioni ai 14 eventi motoristici previsti vennero effettuate dai produttori e costruttori di auto piuttosto che dagli 'atleti', cioè il piloti. La maggior parte dei concorrenti - riportano le cronache olimpiache - erano di nazionalità francese, così come le marche dei veicoli in gara.
L'organizzazione di questo inconsueto programma (rimasto unico nella storia dei Giochi) venne affidato al conte Jules-Albert de Dion, dell'omonima marca di veicoli, in qualità di vicepresidente della commissione per il concorso. Tra i vincitori delle medaglie d'oro spicca - nella prova di velocità Parigi-Tolosa-Parigi quello di Louis Renault, su una vetturetta della sua azienda. Mentre nel tabellone dei risultati delle gare per camion leggeri sorprende la medaglia di bronzo assegnata a un nordamericano (uno dei pochissimi piloti non francesi ma la cui identità non è però passata alla storia) che guidava un veicolo elettrico della Riker, primo fabbricante Usa di mezzi a batteria.
Per dovere di cronaca di Giochi Olimpici di Parigi, proprio per essere i secondi dopo Atene, furono anche un laboratorio di sperimentazione, visto che tra le competizioni riconosciute c'erano la pelota basca, il cricket e il croquet), più altre diverse insolite specialità come il salto in lungo a cavallo e il nuoto a ostacoli. Tra le disclipline non riconosciute ci furono anche gare di palloni, di pesca con l'amo e di tiro con il cannone.
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