Si chiama SL-X Concept ed è uno dei più interessanti progetti del dopoguerra di Mercedes ma probabilmente anche una delle meno conosciute.
Nata nel 1965 sotto la gestione dell'allora direttore dello stile della Stella a Tre Punte, il francese Paul Bracq, la SL-X prefigurava l'erede dell'iconica coupé ad alte prestazioni 300 SL, ma a differenza della celebre 'ali di gabbiano' (che aveva uno schema meccanico tradizionale) disponeva di un motore dietro all'abitacolo.
Questa soluzione, già sperimentata in alcune automobili da competizione dell'epoca, come la Ford GT40 e la Ferrari 250 LM, nelle intenzioni del centro studi e ricerche di Mercedes doveva puntare però a competere tra le sportive stradali di serie con la Porsche Carrera GTS (nota come 904 dal numero di progetto) che era stata presentata nel 1964.
Così Bracq si mise rapidamente al lavoro, anche perché sullo stesso tema era impegnata la Lamborghini. La Casa del Toro aveva esposto al Salone di Torino del 1965 l'autotelaio TP400 con motore trasversale centrale progettato dai tecnici Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani, che l'anno successivo sarebbe diventato la base della celebre Miura.
Bracq avviò la fase di ricerca stilistica per la nuova sportiva, vera antesignana delle moderne supercar, con l'auto del disegnatore Giorgio Battistella - nato nel 1932 a San Donà di Piave e scomparso quest'anno - cha era cresciuto professionalmente a Torino (Fiat), a Parigi (Simca) e di nuovo a Torino (Ghia).
Battistella, forse meno conosciuto dei più celebri designer italiani ma per questo non meno talentuoso, era entrato in Mercedes nel 1964, dopo l'ultima esperienza torinese alla Ghia doveva aveva concretizzato studi di concept su base Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Innocenti e Lamborghini. ed Innocenti. Da una stretta collaborazione con Bracq, che viene ricordato per essere il padre delle più belle Mercedes del tempo, compresa la Pagodina, Battistella schizza e poi concretizza il prototipo della SL-X a motore centrale, con tanto di prove nella galleria del vento e ipotesi di modelli derivati, come una barchetta super-sportiva.
Alla Mercedes avviene però, in quegli anni, un cambio nel top management nel dipartimento di ricerca e sviluppo, con la sospensione di tutti i progetti esistenti SL-X compresa.
Tuttavia questa berlinetta - ricostruita in tempi recenti dal reparto Classic ed ora esposta al Museo Mercedes di Stoccarda - è diventata la base della famiglia di avveniristici prototipi C111 firmati però da Bruno Sacco.
L'azzeramento del progetto SL-X, (la quesitone è stata lungamente dibattuta) portò probabilmente all'uscita di Paul Bracq dalla Mercedes nel 1967. Da lì approda alle Ferrovie francesi Sncf con l'incarico di disegnare il Tgv e tre anni più tardi rientra in Germania per diventare il direttore dello stile della rivale Bmw.
Battistella resta invece in Mercedes dove ridisegna i fari dei modelli della Classe S immaginandoli orizzontali piuttosto che verticali. Ma ne esce presto anche lui per tornare in Fiat.
Al Centro Stile, sotto la direzione di Gian Paolo Boano avvia nel 1968 il progetto della prima min-auto elettrica, l'avveniristica X/1 23 che verrà svelata al Salone di Torino del 1972.
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