L'ambasciata degli Stati Uniti a
Londra ha accumulato un debito di 14,6 milioni di sterline (17
milioni di euro) con le autorità locali per non aver pagato la
'congestion charge', la tassa sui veicoli inquinanti che
transitano nella metropoli. E' quanto emerge dai dati pubblicati
da Transport for London (TfL), la società comunale di gestione
del trasporto urbano. In sua difesa la rappresentanza Usa ha
invocato una presunta immunità diplomatica "in conformità con il
diritto internazionale, come sancito dalla Convenzione di
Vienna", da cui scaturirebbe l'esenzione sulle auto
dell'ambasciata. Di parere opposto Tfl, che insieme al governo
britannico ha affermato: "la congestion charge viene applicata
in quanto servizio e quindi anche i diplomatici sono tenuti a
pagarla".
Non solo, le autorità del Regno Unito sono pronte a rivolgersi
alla Corte internazionale di giustizia pur di riscuotere il
debito. Gli Stati Uniti non sono comunque l'unico Paese a non
voler pagare: il Giappone è il secondo col debito più alto, pari
a 10 milioni di sterline (11,7 milioni di euro), seguito
dall'India con 8,6 milioni di sterline (10 milioni di euro). Tra
tutte le ambasciate, il totale delle tasse non pagate e delle
multe maturate dai diplomatici fra il lancio della congestion
charge a Londra nel 2003 e la fine dello scorso anno è di 143,5
milioni di sterline (168 milioni di euro).
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