"È chiaro che l'Europa non può diventare un luogo di consumo per le auto prodotte all'estero".
Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante un punto stampa a margine del Consiglio Ue Competitività, evidenziando che l'Ue ha "mortificato l'industria automobilistica dando un limite" al 2035 "alla sopravvivenza alla produzione di motori endotermici". Davanti a Usa e Cina, ha sottolineato il ministro, l'Europa ha "un divario competitivo che le" sue "imprese non possono reggere" e per questo è necessario "cambiare rotta" anche con "l'attivazione di risorse pubbliche europee" e "fondi specifici che supportino gli investimenti privati". "In questi anni abbiamo incentivato i consumi in Europa, per cui oggi noi siamo dei grandi consumatori per esempio di auto elettriche prodotte all'estero, mentre abbiamo mortificato la nostra industria", ha evidenziato Urso, sottolineando che le "auto a trazioni endotermica" potrebbero essere prodotte "per i mercati di altri Paesi che ritengono di utilizzarle".
"Senza mettere in discussione gli obiettivi del 2035, la clausola di revisione" sullo stop ai motori a benzina e diesel "ci permette di rivederci nel 2026, ma ci dovremo preparare perché il 2026 è dietro l'angolo". Lo ha detto il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Competitività. "Mi sono battuto, anche se sono stato un po' solo, per avere questa clausola di revisione e l'abbiamo ottenuta", ha ricordato Breton, sottolineando che "l'obiettivo" che impone lo stop alla produzione di auto a motore endotermico nel "2035 sarà molto ambizioso" e bisognerà capire "cosa significa in termini di elettricità, punti di ricarica, rete elettrica e veicoli accessibili". "Ogni tre mesi ci incontriamo per gli ecosistemi e dobbiamo parlarne perché rispondere a queste necessità di questa transizione è molto importante per l'occupazione e per la nostra capacità industriale", ha evidenziato ancora il politico francese.
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