C'è chi, come Londra, consente
l'ingresso nella Ztl ai veicoli più inquinanti dietro al
pagamento di un pedagglo, chi come a Barcellona ha sviluppato un
modello a superblocchi, cioè grandi isolati il cui perimetro può
essere percorso dalle auto, e chi come Parigi sta sperimentando
'la città dei 15 minuti' dove le attività sono raggiungibili in
questo intervallo di tempo a piedi o in bicicletta da casa. Sono
sono alcuni dei modelli di mobilità amici dell'ambiente e della
salute illustrati a Milano nel corso della conferenza
'RespiraMi' e basati anche sull'analisi di 16 studi condotti
sulle Ztl in Germania, Giappone e Regno Unito. Un dato è chiaro,
secondo i ricercatori: le Ztl funzionano e sono legate alla
diminuzione dei problemi a carico dell'apparato cardiovascolare,
con meno casi di ipertensione, ricoveri, morti per infarto e
ictus. In particolare, uno studio tedesco su dati ospedalieri di
69 città con Ztl ha riscontrato un calo del 2-3% dei problemi
cardiaci e del 7-12% degli ictus, con benefici (soprattutto per
gli anziani) che hanno comportato un risparmio di 4,4 miliardi
di euro per la sanità. A fare scuola, tra i vari modelli, è
quello di Londra, la cui Ztl (la Ulez) è stata definita
dall'Oms un esempio per tutti i sindaci del mondo'. Ma hanno
sviluppato nuovi modelli urbani per ridurre lo smog anche
Barcellona, dove i veicoli possono circolare solo nelle aree
perimetrali dei grandi isolati, mentre le aree interne vengono
restituite a residenti, pedoni e ciclisti, Parigi che sperimenta
la città dei 15 minuti, e Amburgo che prevede di eliminare le
auto entro il 2034. Il cambiamento, secondo gli esperti,
potrebbe accelerare con la nuova direttiva europea sulla qualità
dell'aria sulla quale si è da pochi giorni raggiunto un accordo
interistituzionale a Bruxelles. Il documento ha avvicinato gli
standard europei con le linee guida dell'Oms riducendo
drasticamente i livelli massimi di concentrazioni annuali di
PM2,5 (da 25 ai 10 mg/m3) e di biossido di azoto (da 40 a 20
mg/m3) che ogni stato dovrà rispettare entro il 2030. Limiti più
severi sono previsti anche per il biossido di zolfo, per
l'ozono, per i metalli pesanti come l'arsenico, piombo o nichel.
"Sono tuttavia state previste deroghe per aree dove il rispetto
dei nuovi limiti è più difficile, fra cui la Pianura Padana, ma
le conseguenze per la salute potrebbero essere molto pesanti:
uno studio pubblicato su International Journal of Public Health
stima che il rinvio di 10 anni dell'adempimento ai nuovi limiti
sulla qualità dell'aria potrebbe causare in Europa quasi 330.000
morti premature, un terzo delle quali nel nostro Paese",
conclude Sergio Harari. della Divisione di Malattie
dell'Apparato Respiratorio e Divisione di Medicina Interna
dell'Ospedale San Giuseppe MultiMedica Ircss.
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