L'impatto tra la Ducati Panigale che guidava e una Porsche Panamera non gli ha lasciato scampo. Mattia Ottaviano, 36 anni, di Tuglie, in Salento, è morto stamattina sulla pista di collaudo della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering. Erano da poco passate le 10, e pare fosse in corso un test di frenata, quando la Ducati Panigale ha tamponato ad alta velocità la Porsche. La pista di collaudo è formata da quattro corsie, ognuna dedicata ad una velocità differente a seconda dei mezzi che vengono collaudati.
Secondo i primi accertamenti, la Ducati Panigale procedeva sulla corsia esterna ad una velocità sostenuta, regolarmente consentita dalle norme di sicurezza interne, quando per cause ancora da chiarire avrebbe invaso la corsia destinata alla velocità più bassa, dove transitava la Porsche Panamera. Nel violento impatto, la moto ha preso subito fuoco, Ottaviano è stato sbalzato dal mezzo ed è morto per le gravi lesioni riportate nella caduta. Il conducente dell'auto, invece, è rimasto ferito e non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono accorsi i mezzi di soccorso della società, il 118 e i vigili del fuoco. Spetterà alla polizia di Stato e al pm di turno del Tribunale di Lecce, Alessandro Protera, accertare la dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità. Accertamenti saranno svolti anche sulla sicurezza della pista, una delle tante di cui è dotato l'impianto del quale è previsto un ampliamento (rispetto ai 700 ettari attuali) che sta suscitando vivaci polemiche in Puglia perché prevede l'esproprio di alcuni terreni e la costruzione di un eliporto, che secondo alcuni non sarà al servizio della comunità ma della sola società che gestisce l'impianto. Mattia Ottaviano era un collaudatore esperto e lavorava per una ditta esterna. Era un perito meccanico con la passione per le auto e le moto. Dopo aver preso la licenza Aci sport nazionale, aveva partecipato a varie gare automobilistiche tra cui slalom, challenge e rally. Era arrivato quasi sempre sul podio. Chi lo conosceva racconta che aveva un'ottima conoscenza di guida e guida sportiva e una grande esperienza sui motori endotermici. La Nardò Technical Center ha espresso cordoglio alle famiglie coinvolte e ha assicurato attiva collaborazione con gli inquirenti.
L'ennesima morte sul lavoro è avvenuta proprio mentre Cgil e Uil, in tutta Italia, tenevano presidi davanti alle prefetture con due ore di sciopero dopo i cinque morti nell'incidente sul lavoro avvenuto nel cantiere di un supermercato in costruzione a Firenze. Le segreterie provinciali di Lecce di Cgil, Fiom e Filcams hanno proclamato per domani un'ora di sciopero per turno, con presidio davanti ai cancelli della Nardò Technical Center dalle 13 alle 15 cui parteciperà anche la segretario regionale della Cgil Gigia Bucci. Il segretario organizzativo nazionale della Uil, Emanuele Ronzoni, dal congresso della Uil Puglia a Bari chiede "una Procura speciale e che vengano considerate omicidi quelle morti che hanno una responsabilità nei datori di lavoro che non rispettano le norme". La Cisl e la Fim Cisl di Lecce chiedono "la convocazione urgente dell'Osservatorio provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro istituito presso la Prefettura di Lecce".
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