La Polizia di Stato ha eseguito
un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Palermo
nei confronti di 20 persone che farebbero parte di
un'associazione criminale accusata di riciclaggio di autovetture
rubate ed estorsioni commesse con la tecnica criminale del
cavallo di ritorno. Per sette sono stati disposti gli arresti in
carcere, per cinque i domiciliari, per tre l' obbligo di dimora,
per uno quello di presentazione alla pg. Quattro sono indagati
senza misure.
Il gruppo, con base operativa allo Sperone, sarebbe
responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate,
alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante
punzonature con riferimenti ad auto incidentate, quasi tutte
inutilizzabili, acquistate allo scopo. Montando sulle auto
rubate ripunzonate le targhe delle auto incidentate gli indagati
sono riusciti a "commercializzarle" dopo inesistenti collaudi
cambiando, fraudolentemente, la destinazione d'uso da
"autocarro" ad "autovettura", attraverso la complicità di un
infedele impiegato della motorizzazione civile di Palermo, di 60
anni, arrestato lo scorso 28 febbraio dalla Polizia Stradale. È
stato anche possibile accertare che il gruppo si e' reso
responsabile di varie estorsioni consumate in danno di
proprietari di auto rubate, restituite dopo l'esborso di denaro.
Nel corso delle indagini sono stati accertati 22 casi di
riciclaggio di veicoli tra cui Fiat Panda, Fiat 500, Fiat Punto,
Smart; Peugeot 107; microcar Ligier, autocarri Iveco. 14 le è
storsioni, per la restituzione di auto rubate, commesse con la
tecnica del cavallo di ritorno per 8 Fiat 500; e 6 Lancia Y.
Infine 8 furti di autovetture, di cui 4 Fiat 500; 2 Fiat Panda,
1 Lancia Y e 1 Jeep Renegade. Nel corso delle indagini sono
stati eseguiti diversi sequestri e perquisizioni nei luoghi in
cui venivano nascosti i mezzi rubati, uno allo Sperone a Palermo
e uno in provincia, a Partinico. L'inchiesta è partita a giugno
del 2022, dopo il furto di una Fiat Panda. Gli agenti del
commissariato Brancaccio e la polizia scientifica hanno trovato
un 'impronta che apparteneva ad uno degli indagati. Si è partiti
da lui per risalire a tutta l'organizzazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA