"Si sta superando ogni limite di
tolleranza, non di velocità, in un Paese che paga 3.159 morti
all'anno sulle strade, senza parlare dei ventimila feriti gravi.
Non si può seppellire questo discorso sotto l'ira dei tagliatori
di misuratori della velocità e dei loro tifosi". Lo dice
all'ANSA il presidente dell'Asaps (Amici e sostenitori della
Polizia stradale) Giordano Biserni: "Serve rispetto per questi
lutti, per il dolore che provano le persone, centomila ogni anno
precipitano nel lutto, una città intera", aggiunge interpellato
su Fleximan, il vandalo degli autovelox e sul dibattito in
corso.
"All'estero - aggiunge - ci sono meno velox, ma ci sono anche
meno lutti sulle strade". Riprendendo un articolo pubblicato sul
sito Asaps da Lorenzo Borselli, ispettore della Polizia di
Stato, responsabile della comunicazione dell'associazione,
Biserni ricorda: "Anche noi ci siamo spesso battuti per limitare
il numero dei radar fissi, ma solo perché sappiamo che se invece
di dispositivi remoti di accertamento ci fossero, come dovrebbe
essere, pattuglie sul campo, i conducenti sarebbero identificati
in flagranza".
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