La Camera dei deputati del
Brasile ha approvato un disegno di legge che semplifica le
procedure di autorizzazione ambientale per la costruzione di
un'autostrada nel cuore dell'Amazzonia considerandola
"infrastruttura critica" attaccata da ambientalisti e indigeni.
Lo riferisce il quotidiano "Folha de S. Paulo". Il testo
presentato dal deputato di opposizione Alberto Neto ha incassato
311 voti favorevoli e 103 contrari, tra cui il Partito dei
lavoratori (Pt) del partito del presidente Luiz Inazio Lula da
Silva, segnando una sconfitta politica per il governo. La legge
è stata elaborata in particolare per sbloccare i lavori di
pavimentazione sull'autostrada BR-319, che attraversa
l'Amazzonia e collega le città di Manaus a Porto Velho. Il
progetto dell'infrastruttura è bloccato da decenni a causa
dell'intensa resistenza da parte di associazioni ambientaliste e
organizzazioni di popoli originari secondo cui i lavori
potrebbero favorire la speculazione illegale sui terreni
pubblici lungo l'autostrada, come accaduto in molte occasioni in
precedenza, causando un aumento della deforestazione illegale e
ad un aumento del disboscamento criminale. I difensori
dell'opera sostengono invece che l'autostrada è necessaria per
ridurre l'isolamento dei residenti dei due stati collegati,
Amazzonias e Rondônia. Il testo approvato dice che gli atti
pubblici di rilascio e concessione "di piccolo e medio
potenziale inquinante" relativi all'autostrada in questione
"devono essere compiuti mediante procedure semplificate o
mediante adesione e impegno, compresi i servizi accessori o
necessari alla realizzazione delle opere dell'autostrada". Il
testo è stato trasmesso al Senato per l'approvazione definitiva.
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