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Truffa in compravendita auto, sequestro beni per indagato

Truffa in compravendita auto, sequestro beni per indagato

Veniva predisposta falsa documentazione

CAMPOBASSO, 11 dicembre 2023, 18:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sequestro da 270mila euro a Campobasso nell'ambito di una indagine sulla compravendita di auto. La confisca di denaro e di beni è stata richiesta dalla Procura e disposta dal Giudice per le indagini preliminari. In particolare, tale provvedimento è stato emesso nei confronti di un soggetto, indagato per i reati di dichiarazione fraudolenta e di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. L'indagine, che ha interessato più società facenti capo alla stessa persona e diverse annualità di imposta, ha consentito di scoprire l'esistenza di un complesso sistema criminoso organizzato dall'indagato nell'ambito del commercio delle autovetture, per realizzare il quale veniva predisposta falsa documentazione inerente la compravendita delle vetture. "In particolare - ha spiegato il procuratore Nicola D'Angelo -, la società molisana di cui l'indagato risultava il legale rappresentante procedeva a vendere le auto ad altre società con sede in Polonia e Bulgaria, sempre da questi gestite, ed il cui unico scopo era quello di interporsi fittiziamente nelle compravendite, facendole figurare dunque come cessioni intracomunitarie esenti Iva". La fase successiva del meccanismo illecito prevedeva poi che queste stesse autovetture, dopo pochi giorni, venissero rivendute e immatricolate in Italia attraverso la predisposizione di documentazione falsa, che attestava, contrariamente al vero, che il singolo e ignaro acquirente si era recato nel paese Europeo per acquistare l'autovettura, e che pertanto nulla doveva in termini di Iva in Italia. "In questo modo l'indagato - ha concluso il procuratore -, per il tramite della società molisana, realizzava fittizie vendite intracomunitarie alle sue stesse società estere, trattandosi, al contrario, di autovetture che, non avendo mai lasciato il territorio dello Stato, venivano vendute direttamente dalla società Italiana ai clienti italiani".
   
   

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