L'esaurimento del portafoglio
ordini e il forte aumento dei prezzi penalizzeranno le
immatricolazioni del 2024 in Italia, cancellando l'effetto
positivo del previsto arrivo dei nuovi incentivi. Secondo il
Centro Studi Promotor saranno 1.573.000 le auto vendute il
prossimo anno, con un calo dello 0,2% sul 2023. La previsione -
sulla base delle risposte fornite dai concessionari auto
interpellati nell'inchiesta congiunturale mensile di novembre -
è stata resa nota dal presidente Gian Primo Quagliano, nella
conferenza stampa annuale del Centro Studi Promotor a Milano.
L'intero 2023 dovrebbero toccare quota 1.576.000 con un
incremento del 19,7% sul 2022, ma con un calo del 17,8% sul
2019, anno che ha preceduto la pandemia. "Il risultato del 2023
- ha spiegato Quagliano - è stato in larga misura sostenuto
dalla ripresa a due cifre iniziata nell'agosto 2022 grazie al
graduale smaltimento del consistente portafoglio ordini
accumulato per effetto delle difficoltà di consegna di auto
nuove dovuto alla carenza di microchip e di altri componenti
essenziali per la costruzione delle auto. Questo portafoglio si
è esaurito a fine 2023 e non è stato rimpinguato da nuovi
ordini, per l'effetto sulla domanda della forte crescita dei
prezzi, che, secondo i dati disponibili, tra il 2019 e il 2022,
è stata del 34% per continuare poi anche nel 2023. Per questa
ragione è corretto prevedere per il 2024 un volume di
immatricolazioni sostanzialmente analogo a quello del 2023 e ciò
nonostante il previsto ritorno degli incentivi a partire dal
primo gennaio 2024.".
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