Poche auto elettriche in circolazione
nonostante una rete capillare di rifornimento, sempre meno
spostamenti green (bici o micromobilità), la "vecchia auto"
sempre in moto e all'orizzonte un problema serio: meno studenti
e quindi una domanda di spostamenti con i mezzi pubblici in
forte calo. E' il quadro, da "inverno demografico" tracciato nel
ventesimo Rapporto sulla mobilità degli italiani a cura di
Isfort, l'Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i
Trasporti, che verrà presentato lunedì prossimo, 27 novembre al
Cnel.
Per la prima volta, nel 2022 il numero di autovetture che
circolano sulle strade supera i 40 milioni, con un incremento
del +1% rispetto al 2021 e del +19% negli ultimi 20 anni. Cresce
il tasso di motorizzazione, passando dalle 58,8 auto del 2002
alle 68,1 del 2022. È un dato di 10 punti superiore a Francia e
Germania.
Le sole auto ad alimentazione elettrica pura (escluse quindi
le ibride) sono passate da poco meno di 1.500 immatricolazioni
nel 2015 (0,09% del venduto) ad oltre 67mila nel 2022 (5,11%);
la variazione negativa tra il 2021 e il 2022 è stata molto forte
(-27%). Riguardo le infrastrutture per la ricarica elettrica,
alla fine del 2022 ne sono state rilevate poco meno di 20mila e
oltre 36mila punti di ricarica con un incremento rispettivamente
del +46,2% e del +41,2% rispetto a fine 2021.
Il trasporto pubblico continua ad essere snobbato dagli
italiani: dopo il crollo
del 2020 il tpl cerca di recuperare ma il 7,4% del 2022 o anche
il 7,6% del primo semestre del 2023, sono ancora molto lontani
dai livelli pre-Covid (10,8% nel 2019). A questo vanno sommati
la carenza di servizi e di infrastrutture dedicate, soprattutto
le reti ferroviarie nelle aree urbane, mancanza di politiche ad
hoc e di fondi insufficienti o mai arrivati. E sarà ancora più
marginale per la carenza nei prossimi anni di studenti come in
qualunque "Paese vecchio".
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