Lasciare un'impronta impercettibile sul suolo dell'ambiente mondiale: è questo l'obiettivo del Gruppo Renault cui Dacia contribuisce tenendo assieme le peculiarità tipiche del brand - vetture essenziali e dal rapporto qualità/prezzo decisamente concorrenziale - con le necessaria decarbonizzazione. Se ne è parlato, oggi a Roma, nell'ambito di un Dacia Talk a partire proprio di 'elettrico su misura'.
"Secondo il più recente Rapporto sul clima - ha spiegato Didier Michaud, responsabile strategia motori e piattaforme Dacia - le emissioni di gas a effetto serra sono schizzate da 40 a oltre 50 gigatonnellate nell'ultimo decennio. Se non mettiamo un freno, nel 2100 si sforeranno le 60 gigatonnellate, con un aumento delle temperatura ben oltre gli 1,5 gradi previsti. E il settore automotive, con i trasporti che rappresentano poco meno di un quarto delle emissioni, a pari merito con l'industria, è obbligato ad agire. L'obiettivo del Gruppo - sottolinea - è raggiungere la neutralità carbonica in Europa entro il 2040, nel mondo entro il 2050. E i veicoli elettrici sono l'unica via. Per farlo bisogna migliorare l'efficienza energetica degli stabilimenti, utilizzare materiali riciclati in percentuale maggiore. L'apporto di Dacia su questa strada - prosegue Michaud - è lavorare sull'essenziale: nelle auto mettiamo solo quel che serve, così il veicolo pesa meno e consuma di meno. Lavoriamo anche sul controllo dell'energia, dall'utilizzo di luci a led al recupero dell'energia. Per l'aerodinamica, puntiamo su dettagli come carenatura, deflettori e linee dei retrovisori. Impieghiamo materiali riciclati anche nelle parti visibili, come sui paraurti della nuova Dacia Spring. Lo stabilimento di Tangeri è ormai carbon-neutral, quelli di Casablanca e Pitesti lo saranno entro il 2030. Anche la scelta della tecnologia - dice ancora - ha un impatto sulle emissioni: delle tante disponibili nel Gruppo Renault, Dacia utilizza l'elettrico, l'ibrido, il mild-hybrid e ecoG, la tecnologia bifuel benzina-gpl. Ciascuno di questi propulsori è più vantaggioso del termico tradizionale, e ovviamente la palma va all'elettrico puro. Nel gas crediamo molto, lo estenderemo. Così come l'ibrido. Per l'elettrico, fin da principio abbiamo pensato a Spring in modalità Dacia: costa meno di 20mila euro, ha tutto quel che serve e è pensata per la mobilità urbana. Anche l'offerta elettrica sarà ampliata, ma nel tempo perché dobbiamo poter offrire un prodotto che vada bene per tutti i nostri mercati: basti pensare che in Germania, Francia e Paesi Bassi è presente l'80% delle infrastrutture elettriche di tutta Europa.
Lavorare sui pesi, come ha spiegato Clement Ariè, a capo del progetto Spring, ha consentito di elaborare un'auto che pesa meno di una tonnellata anche nella nuova versione già ordinabile e negli showroom da settembre. Per bloccare l'ago della bilancia a 984 kg sono state eliminate le barre dal tetto, che ora sono un optional. "Chi acquista Spring - racconta - si avvicina per la prima volta all'elettrico, e la usa per gli spostamenti quotidiani che in Italia ammontano a poco più di 20 km al giorno, in Europa meno di 40. Dati che, a fronte di un'autonomia di 225 km, consentono una singola ricarica settimanale. Anche la velocità media nel traffico cittadino di 37 km/h concorre a contenere i consumi, e la batteria da soli 26,8 kW - piccola, leggera e poco costosa - si dimostra adatta. Così come la ricarica, di serie a 7 kWh - visto che è caricata in casa nell'80% dei casi. E il caricatore ad alta capacità è optional. Aggiunta, invece, la possibilità di utilizzare l'energia della batteria per ricaricare monopattini, bici, o altro. L'utilizzo di una piattaforma già esistente, poi, riduce ulteriormente l'impronta carbonica.
Rimane, certo, il problema delle batterie prodotte in Cina: per ora il fornitore non cambia, ma Renault sta investendo per assemblare i propri accumulatori in Europa. Confermata, aggiunge Guido Tocci, General Manager di Dacia Italia, la fascia prezzo. Che per il futuro sottolinea: 'In Italia siamo soli, mentre in molti Pesi europei l'aiuto per la diffusione dell'elettrico è più concreto'. E gli incentivi polverizzati in poche ore lo dimostrano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA