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Costruttori auto all'Ue, pochi i punti di ricarica delle elettriche

Per Associazione il 76% colonnine è concentrato in 4 Stati

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 5 LUG - In vista del voto del Parlamento europeo - previsto per il 10 luglio - sui futuri limiti della CO2 per le auto e i veicoli commerciali, l'Associazione Europea del Costruttori di Automobili (Acea) ha diffuso uno studio in cui mette in guardia le istituzioni Ue sul fatto che ''gravi mancanze e la distribuzione non equilibrata dei punti di ricarica sta impedendo ai consumatori di acquistare auto elettriche''. Questo documento deve servire per una verifica della realtà ''tanto necessaria per il Parlamento dimostrando che gli obiettivi di CO2 proposti da alcuni deputati al Parlamento europeo sono semplicemente irraggiungibili alla luce di questi problemi con le infrastrutture''. Dallo studio risulta infatti che al momento in Europa ci sono 100mila punti di ricarica ma che questi sono concentrati per il 76% in sole quattro nazioni - Olanda, Germania, Francia e Gran Bretagna - che coprono solo il 27% del territorio dell'Unione. Acea ribadisce che la proposta che il Parlamento di accinge a fare prevede una riduzione del 50% della CO2, ma questo ''secondo il commissario Ue per la Climate Action Canete, richiederebbe addirittura 700.000 nuove colonnine installate ogni 12 mesi per arrivare tra 12 anni alla cifra di 8,4 milioni di punti di ricarica, un obiettivo che è assolutamente non realistico''. ''Le future riduzioni della CO2 - ha sottolineato il segretario generale dell'Acea Erik Jonnaert - dipendono da maggiori vendite di auto elettriche e maggiori vendite di auto elettriche dipendono da una densa rete di infrastrutture di ricarica. La legislazione sulla CO2 deve collegare questi due elementi''. (ANSA).

(ANSA).

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