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Crisi auto senza freni, Ford taglia 4mila posti in Europa

Crisi auto senza freni, Ford taglia 4mila posti in Europa

I sindacati tedeschi, meno stipendi per evitare le chiusure di Vw

NEW YORK, 20 novembre 2024, 18:52

Massimo Ricci

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 La crisi dell'automotive è senza freni in Europa. Stellantis ha comunicato la richiesta di cig dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6 a Termoli. Una misura necessaria, viene spiegato dal costruttore, per adeguare la produzione alle temporanee sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano e di Cassino.
Intanto, il mancato decollo della mobilità elettrica nel Vecchio Continente porta la Ford ad annunciare il taglio di 4.000 posti di lavoro entro il 2027. Le riduzioni riguarderanno in particolare Gran Bretagna e Germania. "Quello che manca in Europa e in Germania è un'agenda politica chiara per far avanzare la e-mobility", spiega John Lawler, il chief financial officer di Ford, chiedendo incentivi per le auto elettriche e una maggiore flessibilità nei target di emissioni di C02.


Venti di crisi anche in Germania, dove il sindacato dei metalmeccanici IG Metall ed il consiglio di fabbrica di Volkswagen si dicono pronti ad accettare una riduzione degli stipendi per tagliare i costi senza ricorrere alla chiusura degli impianti e ai licenziamenti. Il piano, presentato al management alla vigilia del nuovo round di contrattazione ridurrebbe i costi del lavoro di circa 1,5 miliardi di euro, dichiara il responsabile distrettuale dell'IG Metall, Thorsten Gröger. Nelle scorse settimane il consiglio di fabbrica aveva reso noto che l'azienda è pronta a chiudere almeno tre impianti in Germania, a causa dei risparmi indispensabili ad affrontare la crisi del settore che sta colpendo il gruppo.
Tornando a Stellantis l'azienda afferma di essere "determinata a garantire la continuità" degli impianti e delle attività "in questo momento complicato", ma intanto momenti di tensione si sono registrati fuori dallo stabilimento di Piedimonte San Germano, a Cassino, dove da lunedì è in corso lo sciopero dei 32 lavoratori della De Vizia contro la procedura di licenziamento collettivo. La de Vizia si occupa delle pulizia industriali nell'impianto.
Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, continua a seguire da vicino gli sviluppi della crisi del comparto e annuncia di aver chiesto al gruppo italo-francese "di presentare entro il 16 dicembre un Piano Italia convincente e sostenibile".


"Deve precisare - spiega - quante risorse intende destinare al nostro paese e come intende sviluppare i contratti di sviluppo, garantendo una 'significativa tutela occupazionale' dando certezza sui tempi attuativi della Giga Factory di Termoli".
"Noi abbiamo la proposta per cambiare la politica delle auto in Europa - afferma sempre Urso - e verrà presentata al Consiglio Ue sulla competitività del 28 novembre". Il problema dell'auto deve essere affrontato e risolto a livello europeo, ammonisce.
Intanto Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, avverte che "dopo l'incontro avuto giovedì scorso al Mimit, riteniamo che non sia più rinviabile la necessità di avere un tavolo presso la Presidenza del Consiglio". 

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