Ancora un forte segnale delle difficoltà che sta incontrando il settore delle auto elettriche.
La svedese Northvolt che fornisce batterie a Volvo e Volkswagen ha infatti annunciato che taglierà 1.600 posti sul totale dei suoi 6.500 lavoratori. L'azienda ha anche annunciato con un comunicato che sospenderà qualsiasi progetto di sviluppo nel suo sito di Skelleftea (la città svedese nella provincia settentrionale di Västerbotten, sul Circolo Polare Artico) dove fatica ad accelerare i propri ritmi di produzione. "Lo slancio complessivo dell'elettrificazione rimane forte - ha specificato Peter Carlsson ceo di Northvolt - ma dobbiamo assicurarci di compiere i passi giusti al momento giusto per rispondere ai venti contrari nel mercato automobilistico e al clima industriale più ampio". Nel commentare il rapporto di AFP, il magazine francese Autoactu ricorda che la crisi di Northvolt è stata preceduta da altri avvenimenti negativi. Nel Regno Unito, la società Britishvolt è fallita all'inizio del 2023 prima di riuscire ad avviare la sua megafactory per la mancata raccolta di fondi sufficienti. All'inizio del 2024 anche il produttore cinese Svolt ha annunciato l'abbandono del suo secondo stabilimento europeo in Germania mentre TotalEnergies, che condivide il controllo con Stellantis e Mercedes, ha annunciato nel febbraio 2024 che avrebbe rallentato i suoi investimenti. Poche settimane dopo, Automotive Cells Company (ACC) che partecipata da Saft, Stellantis e Mercedes ha annunciato una pausa nei programmi di costruzione dei due futuri stabilimenti a Termoli e a Kaiserslautern in Germania Riordiamo che Northvolt è stata fondata nel 2016 da due ex dirigenti Tesla, il torinese Paolo Cerutti (che aveva lavorato in Nissan e Renault) e da Peter Carlsson, che ora ne è il ceo oltre a gestire il britannico Turnipike Group che si occupa di digitalizzazione del lavoro.
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