Secondo i media tedeschi (tra cui il quotidiano Handelsblatt sempre molto informato sul mondo automotive) Volkswagen avrebbe nuovamente posticipato la produzione del primo modello elettrico frutto del progetto Trinity. Si tratta di un crossover pensato per rivaleggiare (puntando al successo) con la Tesla Model Y ed il cui lancio era già stato fatto slittare al 2028 come primo di una vasta gamma di modelli basati sulla nuova piattaforma Scalable Systems Platform (SSP) del Gruppo Volkswgen.
La novità è che, a questo punto, altri problemi nello sviluppo del software per la piattaforma SSP e del suo sistema di elettronica di potenza avrebbero costretto il ceo del Gruppo Volkswagen Oliver Blume a ritardare il lancio del nuovo modello Trinity fino al 2032. "L'aver posticipato la data fa parte - riferisce l'articolo di Handelsblatt - delle misure di risparmio sui costi. Ma deriva anche da continui problemi software".
Lo scorso anno l'amministratore delegato del marchio Volkswagen Thomas Schäfer aveva dichiarato che il Progetto Trinity sarebbe stato "posticipato dal 2026 al 2028 come parte degli sforzi per perfezionare ulteriormente la piattaforma SSP", questo in particolare "per supportare un'architettura da 800 Volt e una capacità di guida autonoma di Livello 4".
Un rapporto dell'autorevole magazine statunitense WardsAuto ha evidenziato che Volkswagen ha avviato nei giorni scorsi un "importante programma interno volto a rendere possibile una maggiore condivisione di componenti e software tra le sue varie piattaforme".
Come parte degli sforzi per rafforzare la sua piattaforma di veicoli elettrici e la competenza software - ricorda WardsAuto - il Gruppo tedesco ha recentemente annunciato che avrebbe investito fino a 5 miliardi di dollari nella start-up statunitense di veicoli elettrici Rivian. L'investimento, distribuito su un periodo di tre anni, include un accordo per formare un'operazione di joint venture 50:50, ma i dettagli e una roadmap legata alle novità di prodotto che ne deriveranno non sono ancora stati svelati.
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