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Urso, non incentiveremo chi assembla e non produce auto

Urso, non incentiveremo chi assembla e non produce auto

Stellantis è libera di fare accordi con chi vuole

ROMA, 25 luglio 2024, 11:29

Redazione ANSA

ANSACheck
Urso, non incentiveremo chi assembla e non produce auto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Urso, non incentiveremo chi assembla e non produce auto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sull'auto "abbiamo tutte le condizioni per attrarre altri produttori. Parlo di produttori.
    Per chi vuole assemblare il nostro Paese, ovviamente lo può fare, ma non è made in Italy. E noi non incentiveremo mai l'assemblaggio, il mero assemblaggio, perché credo che le risorse pubbliche debbano andare a chi produce nel nostro Paese". Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, rispondendo a una domanda sull'accordo tra Stellantis e il gruppo cinese Leapmotor. "Un'azienda è libera di sottoscrivere gli accordi con chi vuole" ma "stiamo realizzando una politica tesa a sviluppare la produzione in Italia", dice Urso.
    L'obiettivo indicato dal ministro è "colmare il gap unico in Europa tra auto prodotte in Italia e auto immatricolate ogni anno nel nostro Paese. Questo gap è un'anomalia che non fa onore alla storia produttiva dell'auto italiana e che ovviamente mette in crisi tutta la filiera dell'automotive e della componentistica che noi vogliamo tutelare". "Per questo, tra l'altro, nel prossimo piano incentivi che spero possa essere di carattere triennale, noi concentreremo la nostra attenzione a tutela della componentistica così come si avviano a fare anche ad altri attori europei, insomma sarà un piano incentivo che tutelerà, prevederà che le componenti siano realizzate nel continente europeo e quindi in Italia".
    "Il piano incentivi straordinario che abbiamo in atto e che ha raggiunto i principali obiettivi, ma non tutti per la verità.
    Non sappiamo ancora - spiega - se il terzo obiettivo, quello di far aumentare la produzione in Italia, sia stato conseguito.
    Proprio per questo, nel prossimo Piano Incentivi, prevediamo di dirigerlo a tutela della componentistica. Per intenderci, noi siamo favorevoli agli investimenti in Italia e di conseguenza in Europa, di coloro che intendono produrre nel nostro Paese".
   
   

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