"L'Università di Pisa, la mia
Università, mi ha insegnato il metodo scientifico, la gestione
della complessità e della complicazione, lo spirito innovativo".
Lo ha detto Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari,
intervenendo all'inaugurazione del 680/o anno accademico
dell'Ateneo pisano. Sono concetti - ha aggiunto - che ho sempre
messo in pratica nella mia vita professionale, ad esempio nel
piano per la sostenibilità che stiamo realizzando in Ferrari.
Dobbiamo tenere ben presenti questi insegnamenti per liberarci
dalla servitù volontaria verso un uso sbagliato della
tecnologia, che non può e non deve sostituirsi alla mente
umana". Secondo Vigna "è il nostro pensiero critico a guidarci
verso il progresso, attraverso un processo di apprendimento
continuo che deve far tesoro anche dei nostri fallimenti".
"La ricerca estrema della perfezione non ha senso: ciò che
conta è invece ricercare l'eccellenza per crescere.
L'innovazione è ciò che trasforma il know how in dollari,
tuttavia non è democratica perché non tutti riescono a vederla e
in ogni caso richiede energia e resilienza". Lo ha detto l'ad di
Ferrari Benedetto Vigna, intervenendo all'inaugurazione
dell'anno accademico dell'Università di Pisa sottolineando che
"in ogni processo per crescere davvero bisogna mettere al centro
l'uomo". "L'innovazione si fa guardando dentro e guardando
fuori - ha aggiunto - e con questo spirito critico, con
l'innovazione e con la capacità di distinguersi nelle
complicazioni. Se delocalizziamo anche la capacità di
ragionamento allora che cosa siamo? Che cosa restiamo? Io tutto
questo li ho declinato insieme ai miei colleghi nelle linee
guida della Ferrari e nella sua volontà di progresso".
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