Byd, produttore cinese di
veicoli elettrici, rigetta le accuse di Bruxelles secondo cui il
successo delle sue auto elettriche è dovuto ai sussidi che
riceve da Pechino, affermando che invece è frutto del fatto che
ha investito prima e molto di più dei suoi concorrenti.
E' quanto scrive il Financial Times ricordando che l'opinione
generale è che l'inchiesta della Commissione europea sui veicoli
elettrici cinesi condurrà a un aumento delle tariffe sulle loro
importazioni. Ma la casa automobilistica, sostenuta da Warren
Buffett, e che ha già lanciato tre modelli in Europa, sembra
essere preparata a questa eventualità.
In effetti, secondo quanto si legge nell'articolo, l'aumento
delle tariffe potrebbe indurre Byd ad accrescere la capacità di
produzione della fabbrica di veicoli elettrici che sta
costruendo in Ungheria, per ridurre il numero di auto importate.
Byd prevede di iniziare a produrre nell'impianto ungherese entro
la fine del prossimo anno, nonostante abbia annunciato il
progetto solo a dicembre. "Stiamo ancora discutendo su quanto
velocemente possiamo andare e quante auto possiamo vendere", ma
devono essere almeno 150.000, "altrimenti i costi sarebbero
troppo alti", ha detto il presidente del ramo europeo della Byd,
Michael Shu.
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