Mirafiori perde anche il suv Levante della Maserati e cresce la protesta dei lavoratori. Per il secondo giorno consecutivo le tute blu di tutti e due i turni scioperano e manifestano davanti alla fabbrica. Da lunedì 12 febbraio inizierà il lungo periodo di cassa integrazione che interesserà lo stabilimento torinese fino alla fine di marzo.
Dal 31 marzo, poi, cesserà la produzione della Levante. La Uilm Torino ricorda che delle circa 33 vetture Maserati prodotte al giorno alle Carrozzerie di Mirafiori, 25 sono Levante e sottolinea che "la comunicazione sul Levante porta di fatto quasi a zero la produzione Maserati a Mirafiori".
"Mirafiori continua a perdere prodotti, mentre i lavoratori hanno bisogno di risposte e certezze, non di generale solidarietà, ma di impegni e verità. Il sindacato è con loro", commenta Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte. "Per Mirafiori non c'è più tempo da perdere", aggiunge Edi Lazzi, numero uno della Fiom torinese, "E' l'ora della concretezza" dice Rocco Cutrì, segretario generale della Fim torinese.
La preoccupazione cresce anche a Pomigliano, l'altra fabbrica che l'amministratore delegato Carlos Tavares ha definito "a rischio" se i sussidi dello Stato saranno insufficienti. Le istituzioni fanno fronte comune con i lavoratori. "Pomigliano è la seconda unità produttiva Stellantis del Paese, non c'è un'aria positiva ora, c'è uno scontro tra dirigenti e operai.
Non è una situazione tranquilla per i posti di lavoro. Andremo a Roma per una riunione con il ministro Urso il 16 febbraio e parleremo anche della situazione di Stellantis in Campania", ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ha incontrato i rappresentanti sindacali, presente anche il sindaco di Pomigliano Raffaele Russo.
"Meloni invece di fare polemiche convochi Tavares e pretenda risposte. Siamo al paradosso che il governo stanzia quasi 1 miliardo di euro per gli ecobonus e Stellantis il giorno dopo annuncia altra cassa integrazione per Mirafiori per 7 settimane.
Se siamo un Paese serio e con una dignità, la presidente del consiglio convochi l'amministratore delegato. E' a rischio il futuro industriale dell'Italia", afferma il segretario generale della Fiom Michele De Palma. "Mentre Mirafiori è in sciopero, Pomigliano trema. Nello scontro fra governo e Stellantis, le rassicurazioni sulla produzione in Italia sono accompagnate da un velato ricatto: incentivi o niente, senza garanzie su nuovi modelli e occupazione", osserva il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera Marco Grimaldi.
Torna a parlare di Stellantis da Bruxelles il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "Mi sono confrontato con Stellantis, com'è doveroso, più volte in questi mesi di governo. Ho incontrato due volte Tavares, una volta a Roma, e in quell'occasione assicurò l'obiettivo di raggiungere un livello produttivo in Italia di un milione di veicoli. Lo disse pubblicamente. Poi l'ho incontrato anche in Francia, quando hanno inaugurato la prima gigafactory. Mi aspetto che presto sia realizzata anche nel nostro Paese"
Resta centrale il tema degli incentivi. La vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager chiarisce che il sostegno alla domanda non è un problema. "Non abbiamo sussidi europei ai consumatori per l'acquisto di veicoli elettrici. Ci sono schemi diversi nei diversi Stati membri, alcuni hanno questo tipo di supporto, altri no. Fino a quando non sono discriminatori, non spetta a noi discuterne" spiega.
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