Apre a Las Vegas il mega evento annuale (non accadeva però dal 2021) Nada Show che viene organizzato dalla potente National Automobile Dealers Association che raggruppa 16mila aziende.
La finalità è far incontrare il vasto mondo dei concessionari statunitensi con le Case automobiistiche, i fornitori di servizi, i consulenti, il settore finanziario e assicurativo, i fabbricanti di attrezzature e gli specialisti in strumenti di lavoro.
Per dare un'idea dell'importanza del Nada Show basta sottolineare la presenza di oltre 500 espositori su una superficie di 65mila metri quadri, e con un calendario nei giorni di apertura (1-4 febbraio) di oltre 90 workshop.
Nada, ricorda un comunicato, è la voce dei concessionari di auto nuove del Nordamerica e ne rappresenta gli interessi battendosi per loro conto davanti a tutti i rami del Governo federale, ai produttori, ai media e al pubblico. Non a caso per l'edizione 2024 è stato scelto lo slogan Driving the Future, visto che tutto il settore deve confrontarsi con l'evoluzione del mercato (c'è chi parla di involuzione) e in generale con la rivoluzione della mobilità.
Melissa Wolpert, vicepresidente senior per il settore convegni ed esposizioni National Automobile Dealers Association, parlando con WardsAuto ha sottolineato "che si stanno apprezzando di nuovo i contatti di persona che solo il Nada Show promuove. Il nostro Show è il posto dove imparare cosa c'è di nuovo, cosa sta succedendo nel settore, dove stiamo andando in futuro".
Al primo meeting della Nada, tenutosi nel 1917 a Chicago, parteciparono 138 concessionari. Oggi l'evento di Las Vegas - dopo la sospensione nel periodo del Covid e una edizione virtualme nel 2021, si prepara a riunire migliaia di concessionari e altri stakeholder della vendita al dettaglio automobilistica.
Non solo per adottare stragie che rendano profittevoli le attività a medio e lungo termine, ad elettrificazione avvenuta, ma per risolvere un'anomalia segnalata proprio da WardsAuto.
"Gli operatori che si riuniscono a Las Vegas per il Nada Show 2024 - si legge nel rapporto - hanno un bel problema da risolvere: sono seduti su una montagna di contanti dopo tre anni dei migliori profitti che abbiano mai avuto".
Per Erin Kerrigan, fondatrice e ceo di Kerrigan Advisors di Irvine in California "il settore ha una sovrabbondanza di liquidità, e gran parte di quel denaro verrà investito nell'acquisto di altre concessionarie. Gli alti tassi di interesse normalmente scoraggiano elevati livelli di acquisti-vendite, ma il dealer medio ha così tanta liquidità che non ne deve prendere in prestito più di tanta per fare acquisizioni".
E poiché i sei grandi gruppi del settore quotati in borsa hanno "sovraperformato nell'indice S&P 500 durante il 2023 - afferma Kerrigan - l'ultima tendenza è che siano i grandi gruppi di concessionari ad acquisire altri concessionari". Una pratica che Kerrigan chiama 'caccia agli elefanti'. E che potrebbe a breve modificare la mappa dei dealer negli Stati Uniti, variando anche il potere contrattuale di questi big con l'industria stessa dell'auto.
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