Rallenta la crescita del mercato dell'auto in Europa dopo tredici mesi di crescita a doppia cifra. Nel mese di novembre le immatricolazioni sono cresciute del 6%, mentre da inizio anno hanno raggiunto quota 11.799.842 auto con un incremento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma sotto i livelli ante-crisi del 18,9%.
Pesa in Europa la frenata della Germania (-5,7%) a causa dello stop agli incentivi con un crollo delle vendite di auto elettriche (-22,5%) e di ibride plug-in (-59,3%). Tra i cinque mercati principali (incluso il Regno Unito) è l'Italia a registrare il rialzo più significativo delle immatricolazioni nel mese (+16,2%), seguita dalla Francia (+14%), dal Regno Unito (+9,5%) e dalla Spagna (+7%).
Il mercato non sta smaltendo - spiega il Centro Studi Promotor - l'accumulo di ordini per vetture generato dalle difficoltà produttive per le carenze di chip e semiconduttori.
Contribuisce anche l'inflazione che in Italia ha fatto aumentare i prezzi delle auto del 34,3% nel periodo 2019-2022. Per il presidente Gian Primo Quagliano "il 2024 dovrebbe essere caratterizzato dall'inversione di tendenza nell'Europa Occidentale che potrebbe concretizzarsi a breve in un calo delle immatricolazioni".
Tra le case automobilistiche chiude in negativo Stellantis, che ha immatricolato a novembre 160.499 auto, il 2,8% in meno dello stesso mese del 2022, con la quota di mercato in calo dal 16,3% al 14,9%, mentre Volkswagen registra un incremento del 9% e continua a crescere Tesla che si avvicina da inizio anno al 3% del mercato.
La quota di auto elettriche in Europa sale al 16,4% rispetto al 15% di un anno fa, con 144.378 immatricolazioni, mentre il diesel rimane al 13,7%. Diversi mercati hanno contribuito a questa crescita con aumenti a doppia e tripla cifra, in particolare il Belgio (+150,2%), che ora è il quinto mercato più grande. In Germania, invece, le vendite di auto elettriche hanno subito una battuta d'arresto, con un calo del 22,5%, ma da inizio anno hanno raggiunto quasi 1,4 milioni di unità, con un aumento del 48,2% rispetto all'anno precedente, pari a una quota del 14,2%.
In Italia le immatricolazioni di auto diesel pesano per il 17,3% nel mese, contro il 4,3% delle elettriche pure. Per l'Unrae il mercato italiano "rischia di finire in serie B".
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