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Stellantis, a Mirafiori l'hub per il riciclo delle auto

Stellantis

Stellantis, a Mirafiori l'hub per il riciclo delle auto

Occuperà 550 persone. Intesa sulle trasmissioni di motori ibridi

TORINO, 20 settembre 2022, 11:33

Amalia Angotti

ANSACheck

Mirafiori - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirafiori - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mirafiori - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stellantis continua a investire in Italia e, dopo la gigactory di Termoli e la piattaforma Medium a Melfi, annuncia gli interventi per Mirafiori che diventerà entro il 2023 l'hub dell'economia circolare del gruppo con progetti per la rigenerazione di componenti, il ricondizionamento e lo smantellamento di veicoli. E' l'amministratore delegato, Carlos Tavares, a illustrare i progetti dopo l'incontro con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. "Gli annunci di oggi evidenziano sia il nostro impegno verso l'Italia sia la nostra capacità di prendere decisioni responsabili per anticipare l'imminente cambiamento globale del nostro settore, mentre ci adoperiamo per raggiungere i nostri obiettivi Dare Forward 2030", sottolinea Tavares. A Mirafiori, stabilimento simbolo e tra i più grandi del Gruppo in Europa, sorgerà anche - grazie a un nuovo accordo con Punch Powertrain - un impianto focalizzato sulle trasmissioni destinate ai motori ibridi del Gruppo. Produrrà 600.000 pezzi all'anno dalla seconda metà del 2024 e integrerà la capacità produttiva di Metz, in Francia. A regime Mirafiori e Metz saranno fornitori di tutti gli stabilimenti Stellantis in Europa. Tavares non si sbilancia sui nuovi investimenti per Mirafiori: "Si tratta di un impegno a due cifre per i cambi, procederemo passo passo per l'hub del riciclo. A differenza dei nostri concorrenti non ci piace annunciare cifre altisonanti" spiega ai giornalisti. A Mirafiori a regime saranno impiegate 550 persone per l'economia circolare. Tavares, che ha incontrato anche i delegati della fabbrica, non esclude nuove assunzioni se aumenterà la produzione della Fiat 500 bev, "prima in Europa per vendite nel suo segmento": "non ci sono limiti produttivi per lo stabilimento, potremmo arrivare anche a 90.000 unità all'anno. Il problema è la difficoltà di approvvigionamento di componenti", spiega il manager che parla anche di "cose straordinarie in futuro per Maserati come brand di lusso italiano". La nuova Maserati Granturismo che sarà prodotta nello stabilimento torinese - dice - è una delle più belle auto, se non la più bella, che ho visto nella mia vita. Il dossier Mirafiori nasce grazie al lavoro portato avanti con il Comune di Torino e con la Regione Piemonte. Le istituzioni hanno messo sul tavolo "la volontà di guardare al futuro della mobilità e non solo alla tradizione industriale di Torino". La Regione utilizzerà la normativa sulla gestione della fonte idroelettrica per garantire una fornitura energetica a costi molto competitivi e metterà in campo le risorse del Fondo sociale europeo per la formazione. Il Comune ha dato la disponibilità a procedere con la variazione di destinazione d'uso per le aree di Mirafiori che saranno rilanciate. Lo Russo e Cirio parlano di "un passaggio storico che premia il pragmatismo e la capacità di lavorare insieme". Positivo il giudizio dei sindacati. "Si tratta di interventi positivi, ma abbiamo ribadito a Stellantis la necessità di convocare quanto prima il tavolo a livello ministeriale" dice la Fim Cisl. Per la Fiom "è un passo importante per avviare il pieno rilancio dello stabilimento". "La nostra battaglia sindacale per il rilancio di Mirafiori proseguirà, ma gli annunci ci ci confermano che i sofferti accordi siglati con Stellantis per efficientare i siti stanno dando i loro frutti", osserva la Uilm. La Fismic chiede che "si faccia il punto su tutti i reparti più colpiti rispetto alla transizione ecologica". Anche gli industriali torinesi sottolineano l'importanza degli annunci di Stellantis. "Come Mise abbiamo lavorato affinché questo accadesse. Ora aspettiamo rassicurazioni sulla salvaguardia dei posti di lavoro", commenta il viceministro Gilberto Pichetto.

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