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Coronavirus, mercato mondiale auto giù a fine anno 13-15%

Per analisti conseguenze peggiori per Europe e Stati Uniti

Redazione ANSA ROMA

La crisi globale legata al Covid-19 potrebbe causare a fine 2020 un calo del mercato mondiale automobilistico compreso fra il 13 e il 15%, con conseguenze meno gravi sulla Cina e più rilevanti su Stati Uniti e Europa. E' quanto prevedono tre fra i più importanti istituti di analisi - IHS Markit, S&P Global Ratings e GlobalData - che hanno realizzato in questi giorni proiezioni basate non solo sulla caduta della domanda ma anche sulle chiusure degli stabilimenti già in atto. Come riporta il magazine specializzato Autoactu, IHS Markit ipotizza una perdita di immatricolazioni a fine anno del 12% e quindi un valore finale di 78,8 milioni di unità, ''cioè 10 milioni in meno - ha detto Colin Couchman, direttore di IHS Markit - rispetto a quanto avevamo calcolato a gennaio''. Una stima questa - puntualizza Autoactu - che è vicina a quella fatta da Bank of America che ha indicato in un 13% la diminuzione delle vendite. Più pessimistiche le previsioni di S&P Global Ratings che si attende un calo delle vendite mondiali del 15%, e quindi un immatricolato complessivo di 78 milioni di unità, 12 in meno rispetto alle stime fatte a inizio anno. A livello di mercati, l'Europa viene indicata dagli analisti come l'area più a rischio. ''Le condizioni si aggravano di giorno in giorno'' - ha commentato Couchman di IHS Markit che stima attualmente un calo del 13,6% a 15,6 milioni a fine anno, cioè 1,9 rispetto alle previsioni iniziali. Più allarmista la stima di S&P che indica un calo compreso fra 15 e 20%.

Per GlobalData, una delle maggiori criticità arriverà dalla chiusura delle fabbriche in Europa, che porterà ad una perdita di prodotto disponibile dell'ordine di 1,3 milioni di unità, ben oltre le 880mila stimate, in questo ambito, da IHS Markit. ''Sul complesso delle 103 fabbriche automobilistiche europee - ha detto Calum MacRae, analista di GlobalData - 95 saranno ferme per tutto merzo e per tutto aprile, il ché corrisponde alla chiusura per tutto l'anno di 4 grandi stabilimenti con una perdita di 29,3 miliardi d'euro di prodotto interno lordo''.

Negli Stati Uniti gli analisti di IHS Markit si attendono un caldo del 15% delle immatricolazioni, arrivando a 14,4 milioni di unità, un valore che secondo S&P potrebbe scendere ancora, con una perdita prevista fino al 20%. Per ciò che riguarda la Cina, per IHS Markit si dovrebbe arrivare a fine anno a 22,4 milioni di immatricolazioni (2,3 in meno rispetto alle previsioni iniziali) che corrispondono ad un calo del 10%.

Relativamente a questo mercato le stime di S&P sono meno negative e si attestano tra l'8 e il 10% di rallentamento.

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