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Renault-Nissan, battaglia su allenza con FCA

Senard minaccia di bloccare la riforma della governance della casa giapponese

Redazione ANSA

Nessun commento da parte dei portavoce di Renault alla notizia, diffusa dal quotidiani Financial Times, di una lettera scritta dal presidente del marchio francese, Jean-Dominique Senard, a Nissan in cui si minaccia di bloccare una riforma della governance dei giapponesi nel timore di una perdita di influenza dei francesi nel gruppo. Nella lettera al patron di Nissan, Hiroto Saikawa, Senard ha scritto - stando al quotidiano - che i suoi rappresentanti si asterranno su un voto che istituirebbe 3 comitati (nomine, audit e remunerazioni) nel corso dell'assemblea generale degli azionisti del costruttore nipponico, prevista il 25 giugno. Tale astensione farebbe fallire di fatto una riforma che per essere approvata richiederebbe una maggioranza dei due terzi. Nell'assemblea generale del 25, deve essere varata la riforma completa della governance di Nissan, per voltare pagina dopo la caduta dell'ex presidente del Cda del gruppo e presidente di Renault, Carlos Ghosn, arrestato lo scorso novembre e accusato di malversazione dalla giustizia giapponese. Renault e Nissan sono partner industriali da 20 anni, le loro partecipazioni incrociate sono all'altezza di 43,4% di Renault in Nissan e del 15% dei giapponesi nell'industria francese. Nella lettera, secondo il Financial Times, Senard - che aveva votato a favore della riforma a metà maggio, afferma di temere che i 3 nuovi comitati vengano utilizzati in un modo o nell'altro per ridurre l'influenza di Renault. Tale lettera rischierebbe di inasprire ancora di più i rapporti fra le due case automobilistiche dopo la vicenda delle mancate nozze con Fca-Chrysler.

Secondo la stampa specializzata, Fca e Renault stanno cercando di riannodare il filo del negoziato e assicurarsi il supporto al progetto di fusione da parte di Nissan, partner dell'Alleanza con il costruttore francese. Nissan potrebbe chiedere a Renault di ridurre la quota del 43,4% nel gruppo nipponico in cambio del suo sì al matrimonio. Dalla fine della trattativa, il presidente di Fca, John Elkann, e quello di Renault, Jean-Dominique Senard, hanno discusso della possibilità di far ripartire il progetto. Al momento è però tutt'altro che chiaro se gli sforzi di resuscitare una trattativa così complessa possano aver successo.

Nissan, però. segnala la propria contrarietà alla posizione espressa dalla Renault di opporsi alla riforma interna della governance della casa nipponica, complicando ulteriormente i rapporti tra i due partner all'interno dell'alleanza. Lo rende noto in un comunicato l'amministratore delegato Hiroto Saiwaka, riferendosi alle intenzioni della azienda francese di astenersi per far fallire di fatto la riforma. "Consideriamo la posizione della Renault alquanto spiacevole, perché impedisce l'aspirazione di Nissan di migliorare la propria corporate governance, un progetto che era stato ampiamente discusso dal cda del gruppo e approvato da tutti i componenti, inclusi i membri della Renault". Nell'assemblea generale del 25 giugno, Nissan mira alla costituzione di 3 comitati - nomine, audit e remunerazioni, dopo l'arresto dell'ex presidente del Cda del gruppo, Carlos Ghosn, accusato di illeciti finanziari dalla giustizia giapponese. L'astensione della Renault - che possiede il 43,7% di Nissan non consentirebbe il raggiungimento della maggioranza dei due terzi per l'approvazione della riforma.

Il governo francese conferma la disponibilità a ridurre la quota di Renault in Nissan allo scopo di allentare le tensioni tra il costruttore francese e quello nipponico e rendere "più solida" l'Alleanza tra le due case automobilistiche. "Se dobbiamo ridurre la quota di Renault in Nissan per avere una governance migliore - più efficiente e che prende decisioni più veloci - siamo aperti a farlo", ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, intervistato dal Nikkei. Parigi non intende neppure spingere per una fusione, già respinta con forza in primavera da Nissan: "se una fusione è un problema per il nostro partner giapponese, non la forzeremo. Troveremo un'altra soluzione". Le Maire ha ribadito che "la priorità del governo francese è stata di rafforzare l'alleanza tra Renault e Nissan che ha portato risultati molto buoni per entrambe", ha detto Le Maire. "Una fusione tra Renault e Fca non si può fare senza il sì di Nissan" ribadisce il ministro delle Finanze francese. Le Maire ha detto ai giornalisti che non c'è fretta di arrivare a una fusione tra Fca e Renault, a una settimana dalla fine dei colloqui tra i due gruppi. "Dobbiamo essere sicuri che il nostro partner Nissan e il Giappone siano d'accordo con ciò che vorremmo fare", ha spiegato il ministro francese, secondo cui tra le condizioni del 'merger' c'è quella di rendere l'alleanza franco-nipponica più solida e sostenibile. "Abbiamo bisogno - ha aggiunto - di individuare ed affrontare le riserve da parte nipponica"

Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, e quello dell'Economia del Giappone, Hiroshige Seko, hanno convenuto sul "loro desiderio condiviso di mantenere e rafforzare" l'Alleanza ventennale tra Renault e Nissan. "Ogni incomprensione tra i due Paesi è stata Chiarita", ha detto Le Maire al termine dell'incontro, secondo quanto riporta Bloomberg. In una nota congiunta i due ministri hanno detto di incoraggiare Nissan e Renault a tenere discussioni per rafforzare la competitività dell'Alleanza.

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