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Anche Anton, figlio di Ferdinand Piech, si cimenta nell'auto

Debutto a Ginevra della Mark Zero, GT due posti 100% elettrica

Redazione ANSA ROMA

Una delle dinastie più celebri nel mondo dell'auto, quella dei Piech (imparentati anche con i Porsche) cala una 'doppia coppia' sul grande tavolo verde del Salone di Ginevra, puntando in entrambi i casi al mondo delle vetture di lusso. E se il capofamiglia Ferdinand Piech, fino al 2015 numero uno del Gruppo Volkswagen, sembra essere in lizza per occupare il titolo di acquirente della auto di produzione più cara al mondo con la sua Bugatti Chiron Sport 110 Ans, che per effetto delle personalizzazioni raggiunge il valore record di 16 milioni di euro (ad oggi il primato spetta alla Rolls Royce Sweptail da 11,5 milioni di euro) il figlio Anton esordisce sotto le volte del Palexpò con una inedita GT 100% elettrica, che potrebbe essere prodotta in serie entro tre anni. Anton Piech è il numero sei nella discendenza da Ferdinand Piech - l'82enne pronipote di Ferdinand Porsche ha infatti avuto 12 figli da quattro differenti mogli/compagne - ed è titolare assieme a Rea Stark Rajcic della Piech Automotive, con sede a Zurigo. Al progetto i due, assieme ad altri designer e progettisti, stanno lavorando con un team di 20 persone da 3 anni e il frutto di questo impegno, che sarà svelato a Ginevra, si chiama Piech Mark Zero. Caratterizzata da una linea 'convenzionale' (qualcuno afferma che sia ispirata alla Maserati Gran Turismo, ma si ritrovano anche elementi Aston Martin) la nuova berlinetta elvetica nasce su una piattaforma completamente inedita, che secondo l'azienda potrà servire per una vera gamma di modelli luxury a propulsione 100% elettrica (sono previsti anche una quattro posti ed un crossover-suv) e che potrebbe anche essere ceduta ad aziende terze così da raggiungere l'obiettivo previsto nel business plan di 10mila vetture/anno.

Della Piech Mark Zero non si conoscono ancora i dettagli tecnici, se non il fatto che grazie ad una inedita batteria 'leggera' e raffreddata ad aria (collocata nel tunnel centrale e in corrispondenza del retrotreno, secondo lo schema a T già utilizzato da altri costruttori) dovrebbe essere possibile contenere la massa complessiva della vettura in 1.800 kg e assicurare un'autonomia di 500 kg.

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