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Auto: Acea, ripresa fragile, immatricolazioni 2018 +1%

Ue spinge solo elettrico, competitività a rischio

Redazione ANSA

BRUXELLES - Dopo il +3,4% di immatricolazioni registrate nel 2017, le previsioni dell'industria auto per il 2018 vedono un 'rallentamento' con una crescita di appena +1%. E’ quanto ha annunciato il presidente dell'Acea Carlo Tavares, spiegando che sebbene si sia finalmente "ritornati ai livelli pre-crisi, c'è voluto un decennio" e che, allo stesso tempo, si tratta di "una ripresa molto fragile" con rischi provenienti dalle nuove regole Ue sui limiti delle emissioni di CO2 e dalle incertezze legate alla Brexit.

Auto: Acea, Ue spinge solo elettrico, competitività a rischio
La spinta solo per le auto elettriche data dalla Commissione Ue e i target di CO2 così fissati che “vanno al di là degli impegni della COP21” sul clima mettono “a rischio la competitività dell'industria auto europea”. È l'allarme lanciato dal presidente dell’Acea e responsabile di PSA Carlos Tavares nel presentare le previsioni del settore per il 2018. “Il raggiungimento dei target dipende dalle vendite di auto a carburanti alternativi”, ma la Commissione ha dato una “spinta solo per quelle a batterie elettriche e non ad altre tecnologie”, ha accusato Tavares, sottolineando che Bruxelles “deve fissare obiettivi ambiziosi ma non deve imporre le tecnologie che devono essere lasciate agli ingegneri”. Inoltre, ha sottolineato, “è chiave un livello minimo di densità delle infrastrutture, soprattutto quando vediamo un decollo frammentato”, e quello dell'elettrico è “strettamente legato al pil procapite” quindi “quasi a livello zero”.

Brexit: Acea, no investimenti auto con questa incertezza
Se continuerà a restare l'attuale incertezza sulla Brexit "non avremo investimenti nel futuro prossimo" nel settore auto, perché finora "l'industria auto europea e quella britannica sono profondamente integrate". Lo ha affermato il presidente dell'associazione dei produttori auto europea Acea Carlos Tavares. L'impatto si sentirà soprattutto in due aree: "l'accesso ai rispettivi mercati", con "il rischio realistico e molto preoccupante" di pezzi auto "bloccati in dogana per giorni", e "gli standard tecnologici", ha spiegato il responsabile di Psa. "E' difficile fare investimenti se non sappiamo cosa c'è dietro l'angolo", per questo i produttori auto europei chiedono "un periodo di transizione di tre anni" per la Brexit. "C'è urgente bisogno di chiarezza", ha concluso Tavares.

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