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Car sharing nella P.A, a Trento è rivoluzione mobilità

Abbattimento dei costi e auto in condivisione per la sostenibilità

Francesco Fabbri TRENTO

L'auto aziendale non è più personale e usare la vettura pubblica anziché la propria è da preferire. La rivoluzione della mobilità è già a buon punto nella Pubblica Amministrazione della Provincia autonoma di Trento. Il risparmio economico, la salvaguardia dell'ambiente, la diminuzione dei parcheggi necessari sono soltanto alcuni dei pilastri del car sharing/car pooling attivato per i dipendenti pubblici.

I numeri sembrano dar ragione a una scelta che - comunque - deve ancora essere portata a compimento definitivo. Le nuove auto - circa 170 - sono tutte di ultima generazione, a basso impatto ambientale; molte sono ibride e alcune totalmente elettriche. Costano all'amministrazione poco più di 15 cent/km a fronte dei 50 rimborsati ai dipendenti che usavano le vetture private per motivi di lavoro. Ogni veicolo percorre 15mila chilometri l'anno, a fronte dei circa 5mila della precedente gestione.

A disposizione dei dipendenti ci sono berline e station wagon, furgoni e suv. Su tutte è installata una black-box, che permette non soltanto di localizzare il mezzo, ma anche di monitorarne l'uso, le modalità di guida e le eventuali infrazioni al codice stradale. Muovere un passo di questo genere ha richiesto la dismissione del vecchio parco auto di proprietà dell'amministrazione (passato a chi ha vinto la gara per la fornitura delle nuove vetture), l'acquisizione del nuovo (in leasing, ritenuto più conveniente) ma soprattutto è stato necessario 'far cambiare mentalità', per dire addio all'auto propria in favore di quella dell'amministrazione. Magari anche da condividere con i colleghi se si percorrono strade comuni.

Accettare la condivisione ha richiesto un cambiamento notevole ma che - racconta chi segue il progetto da vicino - sta facendo breccia. Certo - ammettono i dirigenti del settore - ancora c'è da compiere una lunga strada e il parco deve essere ampliato: il rapporto tra il vecchio e il nuovo è di circa 1 unità a 3. E più o meno il medesimo rimane il rapporto dei km percorsi ogni anno: sono 15mila per ciascuna vettura, circa un terzo rispetto a prima.

Per adesso sono coinvolti solamente i mezzi con targa civile, ma il prossimo passaggio è quello di rinnovare, con le medesime modalità, il parco auto con targhe speciali (protezione civile, polizia urbana) fino ad arrivare ai grandi mezzi, come escavatori e camion.

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