ROMA - Per quello che riguarda la guida autonoma, ''a meno di novità regolamentari introdotte dalla nuova amministrazione americana, gli Stati Uniti dovrebbero continuare a ricoprire il ruolo di primo piano fino al 2020''. A prevedere nell'automotive, per almeno i prossimi tre anni, una posizione di leadership dei nordamericani nello sviluppo delle tecnologie relative al ''pilota automatico'' è Gualtiero Carnino, senior consultant per l'Automotive in Frost & Sullivan, commentando i contenuti del report ''Market Analysis of Premium European OEMs ADAS and Automated Driving Strategies''. Uno studio in cui la società internazionale di consulenza evidenzia come la diffusione su ampia scala dei dispositivi di guida assistita e dei sistemi di guida autonoma potrebbe portare a interessanti chance di crescita per l'industria automobilistica europea.
Potrebbe, infatti, offrire ai player del Vecchio Continente l'opportunità di trasformarsi anche ''in fornitori di servizi di mobilità'' e di svariare in altri campi tecnologici dal momento che - si legge nella nota che annuncia il report - ''I veicoli diventeranno uno spazio vitale per l'intrattenimento, il lavoro e le comunicazioni, offrendo così un ambito d'azione per nuovi modelli di business basati sull'individualità''. Nella relazione si prevede un'ampia diffusione per i prossimi anni di sistemi di in-vehicle infotainment (IVI), interfacce applicative, app store automobilistici, opzioni di interfaccia uomo-macchina, servizi telematici per la gestione delle relazioni con i veicoli (VRM, ai Vehicle Relationship Management), tecnologie wireless, comunicazioni basate su sistemi cooperativi (V2X, cioé veicoli infrastrutture), oltre che delle tecnologie per l'automazione dei veicoli.
Al riguardo, Carnino puntualizza: ''Il retro-fitment dei veicoli a guida autonoma e di shared mobility vedrà una crescita fenomenale nei prossimi anni. I sistemi di integrazione oggi poco conosciuti come Waymo, MobiliEye-Delphi e startup come Drive.ai e Zoox beneficeranno di questo trend. I Costruttori si stanno attualmente concentrando sull'introduzione di auto a guida autonoma di 'livello 4' nei servizi di shared mobility per i quali Ford, VW, Volvo e BMW sono sicuramente i leader. Nel 2017 li vedremo molto probabilmente iniziare la fase di test per la guida autonoma per le flotte''. Carmino, poi, sottolinea come il ruolo statunitense di punta nello sviluppo dell'autonomous drive sia legato anche alle normative in vigore. ''Al momento il mercato americano è sicuramente più avanti rispetto a quello europeo nel processo di introduzione e sviluppo di questi veicoli grazie ad una maggiore attenzione dal punto di vista legislativo, una più ampia quantità di test effettuati, l'attività di mappatura 3D e la presenza di un Costruttore come Tesla che è stato il primo a presentarsi sul mercato con un prodotto così innovativo''.