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Škoda 1100 OHC, il sogno infranto della 24 Ore di Le Mans

Škoda 1100 OHC, il sogno infranto della 24 Ore di Le Mans

Prototipo degli anni '50 pensato per le gare più 'dure'

MILANO, 23 luglio 2021, 16:37

Redazione ANSA

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Škoda 1100 OHC, il sogno infranto della 24 Ore di Le Mans © ANSA/Skoda

Škoda 1100 OHC, il sogno infranto della 24 Ore di Le Mans © ANSA/Skoda
Škoda 1100 OHC, il sogno infranto della 24 Ore di Le Mans © ANSA/Skoda

Un bolide da 200 chilometri orari e un peso di soli 550 chili. Sono questi i due numeri principali che riflettono lo spirito della Škoda 1100 OHC, superstortiva nata con il sogno, poi naufragato, della 24 Ore di Le Mans.
Nella primavera del 1956, la casa automobilistica Plzen cominciò a costruire un prototipo di barchetta sportiva, basata su un motore 1100 a quattro cilindri e da 85 CV. La potenza era, per quei tempi, degna di nota, soprattutto se messa in relazione al peso dell'autovettura che faceva fermare l'ago della bilancia ad appena 550 chilogrammi. l motore, poi, era stato elaborato così da riuscire a funzionare soltanto con una speciale benzina ad alto numero di ottani, di derivazione aeronautica.
A distinguere la 1000 OHC dai precedenti modelli sportivi della marca, il fatto che la nuova arrivata non aveva il telaio derivato dalla produzione di serie, perché i tecnici della Škoda misero per l'occasione a punto una struttura tubolare di nuova progettazione, molto più leggera, per garantire un handling ideale anche per le gare più dure. La prima apparizione ufficiale della 1000 OHC porta la data di giugno 1958 e coincise anche con la sua prima vittoria, sul circuito cittadino di Mlada Boleslav, dove a tagliare per primo il traguardo fu il pilota Miroslav Fousek.
Oltre alla barchetta, furono costruiti anche due esemplari di 1000 OHC con carrozzeria chiusa in alluminio. Per mantenere l'elevato standard di prestazioni della versione aperta, gli sforzi degli ingegneri furono tesi a limare al massimo il peso, contenuto alla fine in soli 618 chilogrammi.
Entrambe le vetture, non riuscirono però a raggiungere l'obiettivo di partecipare alla 24 Ore di Le Mans, un po' per le complicate situazioni politiche internazionali di quegli anni e un po' a causa dei danni ingenti alla meccanica e alla carrozzeria che subirono durante le severe fasi di collaudo. Gli esperti carrozzieri e meccanici del museo Škoda sono però oggi riusciti nella ricostruzione di uno degli esemplari andati distrutti e che oggi è parte della collezione esposta allo Škoda Museum di Mladá Boleslav.
   

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