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Brucia auto in sosta per noia, arrestato 17enne

Nei suoi accendini vodka e gin, sulle mani leggere ustioni

Redazione ANSA ASTI

Agiva per noia, utilizzando una miscela di vodka e gin di cui riempiva gli accendini trovati nella sua abitazione. E' un 17enne l'autore dei roghi che nelle ultime settimane hanno seminato il panico per le vie di Asti. In fiamme cassonetti dell'immondizia, auto e persino autobus: dall'inizio di settembre il giovane ha colpito 15 volte, mostrando quella che i magistrati hanno definito "una pericolosità sociale allarmante". Nessun pentimento quando all'alba i carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione per arrestarlo, sulle mani leggere ustioni a riprova della sua colpevolezza.
    Già denunciato per alcuni roghi, il 17enne è tornato in strada la notte del 22 ottobre per dare fuoco ad altri due mezzi. A incastrarlo sono state le oltre cento telecamere di video sorveglianza presenti nella cittadina piemontese, che lo hanno immortalato nelle zone degli incendi, le vie del centro come quelle di periferia, lasciando pochi dubbi sulle sue responsabilità ai militari del Reparto Operativo del Comando provinciale di Asti. Nei suoi confronti precedenti per lesioni, rapina, ricettazione e stupefacenti ed una esperienza in comunità che non ha ottenuto gli effetti sperati.
    Dei roghi che dal 5 settembre avevano seminato allarme sociale ad Asti si era occupato, su sollecitazione del sindaco Maurizio Rasero, il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza. Non senza polemiche politiche, sollevate in particolare dal consigliere comunale M5S Massimo Cerruti, che via social aveva accusato l'amministrazione comunale di scarsa attenzione per il fenomeno con un post dal titolo inequivocabile: "Ad asti più fuoco che coprifuoco".
    La replica del primo cittadino, oggi, non si è fatta attendere. "Il mago della politica astigiana mi ha più volte attaccato nel corso delle indagini - dice in una diretta Facebook - Gli suggerisco di chiedere scusa alle forze dell'ordine, dopo la figuraccia che si è fatto, mettendo in dubbio il loro operato. Pensi bene prima di aprire bocca.
    Piuttosto scriva al ministro della Giustizia, che è del suo partito, che invece di occuparsi di svuotare le carceri con tutti i boss, faccia leggi che permettano quando si prende qualcuno di farlo stare dentro".
    Dopo la misura cautelare dell'arresto, disposta dal Tribunale per i minori di Torino, per il giovane si sono di nuovo aperte le porte di una comunità. 

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