"Il confronto con la Regione Piemonte si è sempre basato sulla concretezza e sulla trasparenza, ma è evidente che i veicoli storici certificati non debbano essere equiparati a quelli vecchi in uso quotidiano. Mi sembra improponibile che un'auto o una moto di oltre quarant'anni debbano montare una scatola nera per poter circolare". Così Alberto Scuro, presidente Asi (Automotoclub Storico Italiano) commenta la proposta dell'assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte di introdurre il sistema 'Move-In' su tutti i veicoli più inquinanti per limitarne l'uso ed il conseguente impatto ambientale. Una soluzione che non farebbe alcuna distinzione tra i veicoli "vecchi" di uso quotidiano e quelli di "interesse storico e collezionistico" in possesso del Certificato di Rilevanza Storica (rilasciato dagli enti riconosciuti dallo Stato nell'art. 60 del Codice della Strada).
L'Asi ricorda che, dall'autunno scorso, ha avviato una serie di iniziative concrete per sensibilizzare l'amministrazione pubblica piemontese e supportare gli organi istituzionali regionali sull'importanza di salvaguardare il settore, fornendo anche dati scientifici relativi al comparto per l'individuazione di soluzioni adeguate ed efficaci. "Siamo consapevoli delle problematiche che il Piemonte sta affrontando in ambito europeo sugli sforamenti dei livelli delle sostante inquinanti nell'aria - afferma Scuro - e siamo i primi a cercare soluzioni che possano scongiurare l'uso quotidiano dei veicoli storici, in particolare quelli tra i venti e i quarant'anni, ma il Move-In non è la soluzione adeguata. Fin dall'anno scorso abbiamo proposto deroghe specifiche per i veicoli con oltre quarant'anni di anzianità e per quelli con età compresa tra venti e trentanove anni: speriamo possano essere prese in seria considerazione. Siamo certi che la Regione Piemonte saprà tenere presente questa legittima esigenza del nostro settore."