"Auto e sostenibilità, a lezione di mobilità green" è stato il tema del terzo appuntamento online di #FORUMAutoMotive, durante il quale è stato anche svelato il Global Automotive Outlook di AlixPartners, giunto alla diciassettesima edizione. Lo studio "Dominare l'incertezza. Lo scenario italiano post pandemia" prevede "come il graduale ritorno ai livelli pre crisi - che in Italia richiederà almeno quattro anni - sarà accompagnato da un continuo allontanamento dai modelli tradizionali. La guerra ai motori diesel, insieme all'aumento delle vendite di Suv, hanno però contribuito all'inversione del trend di riduzione delle emissioni di CO2. Per questo motivo l'introduzione di incentivi correttamente strutturati potrebbe aiutare la ripartenza, garantendo la riduzione delle emissioni". Analizzando il periodo attuale, che molto ha inciso sull'industria automotive, l'ideatore del Forum Pierluigi Bonora ha sottolineato come "buona parte della politica dimostra di non capire l'importanza del settore. Pensare di sfruttare la situazione per una svolta epocale, puntando solo sull'elettrico, è pericoloso, senza dimenticare quelli che sono i rischi generati dalle polemiche sugli incentivi, che di fatto paralizzano la ripartenza". Una preoccupazione condivisa anche da Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, per il quale "serve una spinta decisa allo scopo di compensare le limitazioni di capacità del trasporto". Alberto Caprotti (Avvenire), ha invece analizzato la pericolosità delle indecisioni del Governo. "Occorrono atteggiamenti costruttivi; gli incentivi, di norma, non sono una soluzione, ma in questo momento sì. Però vanno fatti, non solo annunciati, poiché il semplice annuncio di un incentivo blocca il mercato". In rappresentanza dei produttori, Andrea Crespi, direttore generale di Hyundai Italia. "Nessuno vuole assistenzialismo - ha detto - ma serve un innesco per fare andare le cose come devono. L'intervento deve essere immediato, come avvenuto in altri mercati che sono già ripartiti, tuttavia non si può pensare di concentrare benefici su un segmento che rappresenta solo il 2 per cento del mercato e abbandonare al suo destino il restante 98 per cento". Che l'elettrico, da solo, non possa rappresentare la spinta auspicata da tutti, è confermato da Mauro Tedeschini, fondatore di Vaielettrico: "E' evidente che la svolta elettrica dovrà essere accompagnata per molti anni dai motori convenzionali". Il contrasto alle decisioni dettate dall'ideologia non è assolutamente semplice, come testimonia l'onorevole Alessandro Cattaneo, membro della commissione Finanze della Camera. "Bisogna coniugare le politiche ambientali con l'industria, con proposte concrete che devono colmare il ritardo determinato dal fatto che l'auto era stata dimenticata. E, soprattutto, la leva fiscale deve essere usata anche in questo settore, aumentando i tetti della detrazione per le auto aziendali e ribassando l'Iva, come ha già fatto la Germania".